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De Niro: «Ancora sul set con il mio amico Scorsese»

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L'ambizioso film d'azione è interpretato anche da Sean Penn che nell'ultima scena muore insieme con il suo amato cane (creando così una serie d'interminabili imbarazzi alle regole non scritte dello studio system che non vuole mai vedere morire animali e bambini). Sean Penn, presidente della giuria di questa 61esima edizione, si è così rivisto sul grande schermo in un curioso gioco speculare, che l'astuto direttore del festival di Cannes, Thierry Frèmaux, non si è lasciato davvero sfuggire. La commedia prende in giro il mondo hollywoodiano che l'ha creata: da Bruce Willis, divo sexy che si presenta sul set con un barbone-predicatore e con il suo agente farmaco-dipendente (John Turturro), a De Niro che veste i panni di un produttore incallito, diviso tra i capricci delle star e i diktat degli studios, separato con figli, dalla moglie Robin Wright Penn che invece è legata a Stanley Tucci e spera nella terapia di coppia con il marito per separarsi dolcemente da lui. Ispirato al romanzo autobiografico del produttore Art Linson, il film racconta le nevrosi di Hollywood che "non sono certo una novità - ha detto De Niro -. Pensate che a Barry Levinson avevano chiesto di cambiare il finale di "Rain man", che poi vinse l'Oscar. Per fortuna lui rifiutò. "What just happened", una commedia amara che mi ricorda il grande cinema italiano, al Sundance Festival non ha avuto grandi accoglienze, ma Hollywood non è un posto magico e spesso c'é un sacco di gente che non sta bene. Io non mi lamento, ho avuto una buona dose di fortuna e difficilmente mi faccio prendere dall'ansia che invece regna a Hollywood, dove anche i grandissimi, hanno bisogno di stare a galla: se fai un film che non va bene te ne accorgi subito, perché al party finisci in un tavolo minore. Con Scorsese torneremo a lavorare insieme in un progetto al quale stiamo già lavorando". Dopo otto film insieme, De Niro riformerà con Scorsese la leggendaria coppia del cinema americano. L'attore non ha voluto aggiungere altro ma sembra che si tratti di un film che da almeno 15 anni Scorsese vorrebbe fare e che comunque è previsto tra due anni: dopo che il regista avrà portato a termine il biopic su Theodore Roosvelt interpretato da Leonardo DiCaprio, e dopo che De Niro avrà interpretato Frankie Machine diretto da Michael Mann in "Silence", adattamento dell'omonimo romanzo di Shusaku Endo sul martirio di due missionari gesuiti portoghesi del '700 che, in Giappone, protessero i cristiani dichiarati fuorilegge. Scorsese, che vorrebbe De Niro anche per il sequel di "The Departed", cominciò a lavorare con il mitico divo di "Taxi Driver" dal '73, in "Mean Streets" che, come ha ricordato ieri De Niro, "mi portò per la prima volta al festival di Cannes. Mi piacerebbe essere qui in giuria e vedere tanti film", ha concluso l'attore lanciando un messaggio trasversale al presidente Gilles Jacob e al direttore Thierry Fremaux. D. D'I.

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