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Antonio Angeli [email protected] Una delle più antiche e ...

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I coccodrilli sono stati adorati per secoli in Egitto, soprattutto per la loro vicinanza al fiume della vita, il Nilo. La presenza di coccodrilli lungo le sue rive era considerata da contadini e nobili un segno certo e divino di un buon raccolto. Oggi, a migliaia di anni dalla fine del suo culto, in Egitto sta per risorgere il tempio del dio coccodrillo. A questi animali, simbolo del Nilo, sarà dedicato un enorme museo. Il segretario generale del Consiglio supremo delle Antichità, l'archeologo di fama internazionale Zahi Hawass, ha spiegato che sarà una vera e propria vetrina per ammirare i coccodrilli imbalsamati e le statue del dio dell'antico Egitto Sobek. Insomma, un «nuovo tempio» del dio coccodrillo. Il museo, che ospiterà quaranta mummie di coccodrillo, oltre a loro rappresentazioni in pietra, sarà inaugurato entro la fine dell'anno, vicino al tempio di Kom Ombo, sulla sponda orientale del Nilo, a circa 50 km a nord di Assuan, nell'Alto Egitto. Al grande progetto sta lavorando da molto uno dei massimi studiosi egiziani, Mohamed Abdel Fattah, che della struttura sarà anche il direttore. Una sala del museo sarà una riproduzione del tempio di Kom Ombo, che è diviso in due parti, una delle quali dedicata a Sobek, che era il dio dell'acqua, della fertilità e dell'irrigazione dei campi, nonché il creatore del mondo, il cui culto divenne nazionale durante la XII dinastia dei faraoni dell'Alto Egitto. «La collezione di coccodrilli mummificati è stata trasferita qui da una sala del tempio di Kom Ombo - ha detto Fattah - Si tratta di mummie in ottime condizioni». Lo stesso museo fa parte del piano di rinnovamento del patrimonio storico-archeologico del tempio di Kom Ombo, che fu innalzato durante la XVIII dinastia, quasi completamente ricostruito sotto i Tolomei, nel terzo secolo avanti Cristo, su una collinetta a picco sul Nilo. Oltre a Sobek, fu dedicato ad Horus, dio del sole dalla testa di sparviero. Le mummie dei coccodrilli provengono tutte dall'area del Nilo, come ha spiegato il direttore del Dipartimento egiziano delle Antichità, Sabri Abdel Aziz. «Il museo includerà anche coccodrilli di pietra e alcuni dipinti religiosi che raccontano storie e miti dell'Antico Egitto», ha aggiunto Aziz. Il professor Fattah ha anche spiegato che la mummia più importante, anche per la sua imponenza, è quella di un coccodrillo lungo oltre quattro metri che dà una chiara idea di quanto fosse diffuso e seguito il culto di Sobek. «Le mummie hanno una lunghezza variabile. Si va da quelle piccole di un metro e mezzo a quelle di ben 3 metri», ha precisato Fattah. I coccodrilli imbalsamati erano ospitati nella piccola cappella dedicata ad Hathor, la dea protettrice delle sorgenti del Nilo e della potenza creatrice delle inondazioni, raffigurata come una donna con corna di bue, vicino all'entrata del tempio di Kom Ombo.

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