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Alla ricerca del film perfetto

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È incredibile quanto stiamo discutendo di politica e di estetica cinematografica in questi giorni, ma lo facciamo a proposito anche di film che, in apparenza, parlano di tutt'altro». Ma certo le quotazioni dell'Italia sono alte fin dall'inizio grazie a film come "Gomorra" di Garrone e "Il Divo" di Sorrentino, che ha mostrato una grande prova di abilità nello stile cinematografico, arricchito dalla intensa performance di Toni Servillo. Al di là del fatto di aver stravolto in modo grottesco un personaggio come Andreotti ritratto, come scrive Le Monde, come "una sorta di Nosferatu, un demone tenebroso. Raramente si è visto un film più feroce contro un uomo politico. Quello di Nanni Moretti contro Berlusconi, "Il Caimano", non raggiungeva questa violenza». Mentre Sean Penn ha appoggiato a spada tratta il film di Clint Eastwood "The Exchange", per i premi maggiori la lotta è stata forte tra "Le tre scimmie" del turco Nuri Bilge Ceylan, "Il silenzio di Lorna" dei Dardenne, "Linha de passe" del brasiliano Walter Salles e "Entre les murs" di Laurent Cantet, che rappresenta la Francia, ormai da 22 anni senza Palma d'oro tra le mani. Gli altri film forti della selezione sono tutti attinenti all'attualità politica e umana dei nostri tempi e hanno uno stile documentaristico che continua a piacere sulla Croisette: è il caso di "Waltz With Bashir" di Ari Folman (sulla guerra nel Libano del 1982) e di "24 City" di Jia Zhang-ke (sulle fabbriche cinesi). Apprezzate tra le attrici Arta Dobroshi (Il silenzio di Lorna) e Angelina Jolie (Exchange). Straordinari gli attori Benicio Del Toro (Che), Jaoquin Phoenix (Two Lovers) e Toni Servillo per "Gomorra" e "Il Divo". D. D'I.

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