Applausi per il «vecchietto» Ford
Tra risse e spintoni per avvicinare l'eroe, c'è stato persino il lancio dello storico cappello nell'hotel Carlton trasformato in un tempio Maya nella giungla finta. Ancora una volta, il binomio tra il regista Spielberg e il produttore Lucas ha funzionato per un film d'intrattenimento puro, con scene comiche e spettacolari che rievocano i leggendari inseguimenti di James Bond, i fantascientifici contatti extraterrestri di "E.T.", l'icona di Marlon Brando in "Fronte del porto" e il rock 'n roll di Elvis Presley. Tutto inizia nel 1957, nella Guerra Fredda, con la spia russa (l'impenetrabile Cate Blanchett) acerrima nemica di Indy, per finire nelle civiltà precolombiane e fino agli Ufo che dai templi aztechi salgono nel cielo. Il professor Jones scoprirà persino di essere padre di un ragazzo spericolato (Shia LaBeouf) che imita un po' Fonzie e un po' Brando e gli propone di andare sulle tracce della madre Marion (Karen Allen) e del vecchio archeologo Oxley (John Hurt), alla ricerca del teschio di cristallo di Akator. La storia ha un fondo di realtà: nel 1924 l'avventuriero inglese Mitchell-Hedges, alla ricerca di Atlantide nelle Honduras britanniche, trovò un teschio di quarzo con poteri soprannaturali. Un po' appesantito ma sempre con l'occhio guizzante Ford ha superato il rischio di apparire ridicolo interpretando a 65 anni l'archeologo con la frusta. "Non mi sento una star ma solo un attore di cinema e la storia partiva dal fatto che gli anni erano passati anche per Indiana Jones - ha spiegato Ford ricordando che nell'"Ultima Crociata" era inseguito dai nazisti -. Sono passati circa 20 anni e ora siamo nel '57. Il finale è aperto e non escludo un quinto capitolo della saga". Ma intanto il prossimo progetto - ha annunciato Spielberg - "sarà sul personaggio di TinTin il piccolo eroe dei fumetti. Ho realizzato il quarto capitolo di Indy dopo le tante pressioni dei fan che a tutti i costi volevano rivedere Jones. Per la storia mi sono ispirato alla rivista del National Geographic, ma dentro ci sono anche rievocazioni della Guerra Fredda e della bomba di Hiroshima, evocativa per la mia generazione come simbolo per eccellenza della paura e del male". D.D'I.