Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Il triangolo di Woody, possibile solo al cinema

default_image

  • a
  • a
  • a

Mentre Rebecca Hall, la Vicky del titolo, è un'americana in procinto di sposarsi ma subito in crisi dopo una notte di sesso con l'aitante pittore (Bardem). Woody propone stavolta le sue fantasie erotiche, però alle premesse porno del film, tra baci lesbo e divagazioni amorose di gruppo, sempre molto castigate, si contrappone un ritmo che non appassiona. Sembra che il regista, ormai settantaduenne e con 38 film alle spalle, sia in piena crisi erotica. Troppi i luoghi comuni della pellicola che sarà distribuita in autunno da Medusa, dal bel latino che offre vino e cibo per fare sesso con la bella straniera, alla focosa Maria Elena (Cruz) che alimenta le avventure del suo fidanzato. "Nella fantasia può accadere di tutto, ma in un film si è liberi di proporre sorprese emotive che rovinerebbero nella realtà un rapporto a tre. Per me è una storia romantica che alla fine diventa tragica - ha detto ieri Allen che a New York ha cominciato il nuovo film con Larry David, Evan Rachel Wood e Patricia Clarkson -. Nessuno dei protagonisti è veramente felice, anzi tutti sono piuttosto tristi". Assenti sulla Croisette la Johansson, presa dal suo debutto musicale con un cd di cover di Tom Waits e dalla sua prima prova da regista di un corto, e Bardem in Colombia sul set di "Killing Pablo", in cui interpreta il narcotrafficante Pablo Escobar. Per la Cruz il suo personaggio è "esagerato", così come appare, "sempre pronta a denudarsi per il suo uomo", rievocando una caliente Sophia Loren d'altri tempi. Il Neorealismo di Visconti Rossellini e Pasolini rivive invece nel film del regista brasiliano Walter Salles, che torna al festival con "Linha de passe", storia ambientata a San Paolo del Brasile, una città caotica e violenta, dove 4 fratelli e una madre incinta inseguono invano i loro sogni: Dario vuole fare il calciatore, Dinho si rifugia nelle sette, il piccolo Reginaldo cerca il padre che non ha mai conosciuto e Denis diventa un motorboy, un rapinatore in moto; mentre la madre incinta prova a tenere unita la sua famiglia. Per Salles, che firma il film con Daniela Thomas, "in tutto il cinema brasiliano e anche nel mio, è presente la lezione del neorealismo italiano". Grande emozione ha suscitato infine "24 City" del cinese Jia Zhangke presentato ieri in concorso: per lui, già vincitore del Leone d'oro con "Still life", già si parla di Palma d'oro, anche perché è ambientato nella provincia di Chengdu, ora al centro del sisma che nei giorni scorsi ha sconvolto la Cina. Ancora una volta il regista ricorda di essere "alla ricerca di tracce del passato nel mio paese dando voce ai ricordi delle persone; ora mi sono imbattuto nella Fabbrica 420 di Chegdu che per 50 anni era stata il simbolo dell'industria militare e della grande sfida siderurgica della Rivoluzione". E la giornata di ieri si è chiusa con un red carpet gelido sotto il diluvio.

Dai blog