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È morto un mito dell'arte contemporanea: il fotografo e ...

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«È l'uomo che ha più inventato in questo secolo, dopo Picasso», dissero di lui gli amici Jasper Jons e Leo Steinberg, con i quali aveva condiviso un lungo cammino di ricerca. Dopo la prima personale, nel '51, e la partecipazione, l'anno successivo, con John Cage al primo happening della storia, Rauschemberg si imbarcò per l'Italia. Proprio a Roma presero vita le prime «Scatole Personali», lavori di tipo autobiografico che espone alla Galleria dell'Obelisco. Gli anni '70 e '80 sono dedicati ai grandi viaggi, soprattutto in Oriente, che lo portano a scoprire e provare nuove tecniche fondendole alla tradizione millenaria di quei paesi. «Penso - amava dire Rauschenberg - che un quadro assomigli di più al mondo reale se fatto col mondo reale».

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