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CARNERA, di Renzo Martinelli, con Andrea Iaia, Anna Valle, ...

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Adesso è la volta del cinema italiano, un occhio alla televisione perché, del film di oggi, realizzato da Renzo Martinelli, si prevede anche una versione in due parti che si vedrà su Canale 5. Una biografia in ordine cronologico, soprattutto intenta a rievocarci fin dagli inizi la straordinaria carriera di pugile di un giovane emigrante friulano alto due metri, peso 120 chili, che dopo essersi esibito in un circo equestre, date le sue proporzioni, riesce a farsi strada nel pugilato passando presto, da fortunati combattimenti in cittadine francesi di provincia, ad altri, a Parigi e via via in varie capitali europee, con il sostegno di un allenatore che ha presto creduto in lui sia come pugile, sia nel proprio esclusivo interesse, come fonte sempre più solida di guadagni. Fino al grande balzo negli Stati Uniti dove non tarderà ad arrivare la vittoria come campione del mondo dei pesi massimi, tra l'entusiasmo sempre crescente delle folle. In mezzo, qualche avventura sentimentale, l'incontro con la iugoslava che diventerà sua moglie e madre dei suoi figli, in contrasto con il primo allenatore e poi con un secondo che entrambi, con furti e dubbie speculazioni, lo ridurranno quasi sul lastrico. Fino a un ultimo match, con una durissima sconfitta, e il conseguente ritiro a vita privata, lasciando ad alcune didascalie finali di citare il resto, compresa la sorte dei due figli oggi in posizioni di rilievo negli Stati Uniti. Martinelli ha scandito con diligenza questo itinerario, dando ovviamente lo spazio di maggior rilievo ai numerosi combattimenti che via via si susseguono sul quadrato: privilegiando il bianco e nero sul colore quando intende quasi citare documenti d'epoca e, naturalmente, costruendo le molteplici fasi di quei combattimenti, tutti, salvo l'ultimo, vittoriosi, facendone scaturire le necessarie tensioni, con buoni ritmi. Meno efficace, forse, si è rivelato nella rievocazione delle vicende private del protagonista. Gli è quasi sempre riuscito, comunque, di ambientarle in una verosimile cornice anni Trenta, spesso con il gusto del costume. Nei panni di Carnera un esordiente per il cinema, Andrea Iaia, con alle spalle, però, un po' di teatro. La moglie è Anna Valle, vista spesso in TV, agli allenatori danno volto due noti attori di Hollywood, F. Murray Abraham e Burt Young.

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