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Placido: «Ho incarnato il martirio del Presidente»

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La presentazione della fiction è avvenuta ieri alla Camera dei Deputati alla presenza di Pier Ferdinando Casini e del Presidente Mediaset Fedele Confalonieri. Assenti i familiari di Moro e degli agenti della scorta, uccisi durante la fase del rapimento, il 18 marzo del 1978. La motivazione, affidata ad una lettera aperta resa pubblica ieri mattina, consiste, secondo i firmatari, nel tentativo di sfruttamento mediatico del proprio dolore. La missiva è firmata dai figli e dalla moglie dello statista assassinato trent'anni fa dalle Brigate Rosse anche a nome dei parenti dei cinque agenti ammazzati: Maria Rocchetti, Ileana Lattanti, Adriana Zizzi, Angelo Rivera, Ciro e Vincenzo Iozzino. Tutti lamentavano che la loro richiesta di una visione privata, senza stampa e politici, è stata disattesa e procrastinata nel tempo dalla data del 18 marzo scorso. Raccontano anche come un funzionario della Fondazione della Camera dei Deputati, (presieduta da Casini) non qualificatosi al telefono, abbia arrogantemente sottolineato che la loro assenza alla presentazione ufficiale non avrebbe fatto la differenza. La miniserie affronta uno spaccato drammatico di vita italiana attraverso esponenti politici come Andreotti, Benigno Zaccagnini, Francesco Cossiga, Amintore Fanfani. La prima puntata, infatti, inizia proprio con l'intensificarsi degli attentati delle BR tra Genova, Milano e Torino e con il rapimento dell'armatore Pietro Costa per il quale, per la prima volta, viene chiesto un riscatto, necessario, ad organizzare il sequestro del Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro. Le due puntate entrano anche nella vita privata dello statista, per evidenziarne la tenerezza del padre, del marito, del nonno. Dopo aver percorso tutte le fasi di quei drammatici 55 giorni di prigionia, la fiction si conclude con il ritrovamento del corpo di Moro in via Caetani il 9 maggio del 1978. Per Michele Placido «la ricostruzione è più fedele alle cronache del tempo rispetto a quella che ne ha fatto Bellocchio».

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