Addio a Marisa Sannia un talento scoperto da Sergio Endrigo
Il basket, infatti, fu l'altra grande passione di Marisa Sannia, unitamente alla musica. Nata ad Iglesias, a sedici anni era già più che una promessa dei tabelloni, anche se alla fine prevalse la canzone. Due i suoi grandi scopritori: Pippo Baudo e Sergio Endrigo. Il primo la volle a "Settevoci", dove la cantante sarda dominò alla prova dell'applausometro; Endrigo la incoraggiò, producendola e scrivendo brani per lei. Al 1968 risale la sua prima grande affermazione: terzo posto al Festival di Sanremo (in coppia con Ornella Vanoni) con "Casa bianca", scritta da Don Backy. Alta, magra, dall'aria dolce, in possesso di un fil di voce sempre intonata, Marisa Sannia, incarnava la risposta italiana alla tipica ragazza beat, una Carnaby Street nostrana, senza trasgressione. Sensibile, timida, poco attratta dai riti e dalle suggestioni dello show-business a poco a poco si auto-emarginò, studio della chitarra e del folclore musicale della sua regione, la Sardegna. Insieme alla musica Marisa Sannia coltivò anche la passione per il teatro e il cinema. Nei primi anni '70 partecipò a due musical di grande successo, con Tony Cucchiara, e ad alcuni lavori diretti da Giorgio Albertazzi. Negli ultimi tre anni della sua vita ha dedicato i suoi studi a Federico Garcia Lorca, lasciando in eredità un toccante lavoro di canzoni originali cantate in spagnolo che saranno pubblicate in "Rosa de papel", album postumo.