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Anna Valle: «Basta con le donne amorali e assetate di potere»

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A cominciare dalla sua nuova esperienza di madre, visto che è in attesa con il marito Ulisse Lendaro - anche produttore del film - di una bambina che nascerà il prossimo 20 aprile. Anna Valle, cosa l'ha spinta ad interpretare per la prima volta un personaggio cattivo? «È stato molto divertente anche perché Frida, la donna che interpreto, è cattiva ma, omicidi a parte, non fa veramente paura. È una killer per interesse, priva di dolcezza, che si diverte a passare sui cadaveri di chiunque pur di raggiungere quello che vuole. Nella pellicola, ricca di citazioni, tra le quali "Signori, il delitto è servito", ci sono grafiche in 3D e dialoghi surreali. Tutto si consuma nei sanguinolenti esiti di una cena, in una villa in rovina di cui tutti gli invitati vogliono impossessarsi. Frida, il mio personaggio, è tra gli ospiti della serata, con il marito scialacquatore Pietro (Alvaro Gradella); l'ipocrita Don Aldo (Guido Palliggiano), accompagnato dalla sua perpetua (Victoria Zinny); il neoarricchito Giovanni (Remo Girone), con la fidanzata coatta Eleonora (Sara Zanier), la guardia del corpo Manolo (Ulisse Lendaro, anche produttoe con Alto Verbano), il cinico artista gay Leopoldo e il tuttofare Sam (Cristian Stelluti)». Lei è anche coproduttrice del film? «Mi sono limitata a investire quello che sarebbe stato il mio cachet nella pellicola. È stato il primo approccio in un campo, la produzione, che cercherò di sviluppare in futuro». Conosce nella vita reale donne come Frida, attratte dal potere al punto da perdere qualsiasi senso della morale? « Di donne come Frida, delitti a parte, ne ho conosciute varie. Amano accompagnarsi a persone di potere unicamente per raggiungere i propri scopi e non si fanno mai scrupoli. Fortunatamente, non mi sono mai dovuta difendere da persone così. Sono stata eletta Miss Italia nel 1995 e poco dopo sono stata subito catapultata come protagonista in fiction quali "Commesse", "Le stagioni del cuore" o "Soraya". Rispetto alla mia generazione, le ragazze di adesso sono più aggressive e spesso prive di pudore. Io ero più semplice e ingenua. Oggi le donne, ma anche certi uomini, prediligono percorsi semplici per arrivare al potere o al successo con il minimo sforzo. Tutti vogliono diventare famosi, ma se chiedi a queste persone "In che modo o con quale lavoro vuoi diventare famoso?", tutti rimangono senza risposte. Non a caso il titolo del film viene dalle parole "Miss", visto che la protagonista è una donna, e "mistake", cioè sbaglio». I personaggi del film rappresentatno una metafora dell'Italia di oggi? «Sì, soprattutto di un'Italia cinica, fatta di nobili decaduti, di parvenue o preti che aspettano la morte di qualche vecchietta per ricevere in eredità i loro beni. Per fortuna, non esiste solo questo mondo, ma era importante raccontarlo, tra ironia e riflessione. Abbiamo voluto scegliere un genere bistrattato in Italia, la commedia grottesca e surreale perché volevamo tentare qualcosa di nuovo». Quali saranno i suoi prosssimi impegni professionali? «Per i prossimi sei o sette mesi farò di sicuro la mamma a tempo pieno, ma poi tornerò al mio lavoro. Intanto, il 22 aprile verrà presentato al Madison Square Garden di New York "Carnera. The Walking Mountain" di Renzo Martinelli. Io lì non potrò esserci, ma il film uscrà nelle sale italiane il 9 maggio. Io vesto i panni della moglie di Carnera, un personaggio totalmente diverso da "MissTake": sono la prima moglie di Carnera, una donna forte e di grandissima dolcezza, che ha fatto diventare un grande uomo un pugile, campione di pesi massimi, dal cuore ingenuo come quello di un bambino. Per l'anno prossimo sto invece pensando a un progetto teatrale».

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