Scamarcio: io, sedotto da un Faust spietato
Tutto accade nel noir mefistofelico "Colpo d'occhio" di e con Sergio Rubini, nei panni del critico Lulli, il quale per invidia e rivalsa sarebbe pronto a uccidere uno come Adrian (Scamarcio) che dalla vita ha avuto tutto: bellezza, talento e passione. Ad affiancare i due rivali c'è un'algida Vittoria Puccini (che si mostra in un sorprendente nudo integrale), oltre alla bella e brava Paola Barale (nel ruolo di Sonia, amante di Lulli/Rubini). Nel film, prodotto da Cattleya e da giovedì distribuito in 420 sale da 01, la morale è che porta davvero sfortuna rubare la donna altrui (Gloria/Puccini), soprattutto al potente critico d'arte Lulli. Tutto si svolge nel chiuso mondo dell'arte romano e internazionale, dove un critico può fare la fortuna o la dannazione di un artista. Lulli non si mostrerà però offeso verso il giovane scultore. Ma studierà una raffinata vendetta, facendo entrare l'ingenuo Adrian nel suo mondo, trattandolo da amico e rendendo cinica l'anima pura di Adrian. «Una sera, prima del film, ho invitato a casa mia Scamarcio - ha raccontato Rubini -. E mentre lo aspettavo, mi sono immaginato cosa sarebbe successo se avesse trovato in me, più che un fratello maggiore, una persona piena di odio nei suoi confronti, solo perché lui è giovane e famoso. Poi, ho immaginato il contrario: Scamarcio veniva da me con odio, per portarmi via tutto. Da questa duplice visione negativa è nata l'idea di questo film». Scamarcio non sa invece «se davvero esistono un critico e un artista come quelli che interpretiamo nel film. Credo però che le dinamiche tra i due siano plausibili: tra bassi sentimenti e pensieri neri, emerge il tormento di un artista di fronte all'idea di non riuscire più a trovare la possibilità di esistere, come artista e come uomo. La prospettiva di non poter più fare il lavoro che si ama è una paura che può far impazzire. Con Rubini non è stato possibile offrire suggerimenti. Io vengo da set in cui s'improvvisava molto, ma stavolta il regista mi ha fregato: ho provato a resistergli, ma non sono riuscito a fare nulla e mi sono lasciato guidare da lui». In "Colpo d'occhio" si vedono anche delle vere sculture dell'artista Gianni Dessì (consulente artistico del film), nato con la Transavanguardia, che ha accettato di collaborare «perché in questa pellicola l'arte viene fuori come una vera protagonista a se stante. Nel mio ambiente potrebbe però nascere una certa irritazione per aver mostrato qualcosa che in genere è sempre chiuso nel ristretto ambito artistico. Ho trovato importante anche la confessione di plagio da parte dell'artista». Il giallo a sfondo passionale si avvale infine della musica di Pino Donaggio e del nuovo singolo de Le Vibrazioni, una sorta di preghiera laica intitolata "Insolita". Mentre la sceneggiatura è stata scritta dallo stesso Sergio Rubini, con Angelo Pasquini e Carla Cavalluzzi.