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Nel nome di Leonardo il museo del futuro

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Ma il progetto dell'architetto polacco-americano, lo stesso che ha disegnato la Freedom Tower sulle rovine di Ground Zero a New York, e che proprio nel nuovo quartiere milanese di Citylife firmerà, con Zaha Hadid e Arata Isozaki, le tre torri simbolo dell' ex quartiere fieristico, ha alimentato attriti tra il Comune, la Provincia e la Regione. Palazzo Isimbardi infatti continua a sostenere il progetto di Renzo Piano, presentato lo scorso 7 dicembre al Presidente della Repubblica, di un museo d'arte contemporanea a Sesto San Giovanni, nelle ex acciaierie Falck, mentre il Pirellone, chiede un rapporto di maggiore collaborazione con la Triennale, partner di Palazzo Marino. In una lettera di qualche giorno fa l'assessore regionale alla Cultura, Massimo Zanello, chiedeva al sindaco Moratti «di cambiare radicalmente la prassi di rapporto, evitando di costruire percorsi che rischiano di metterci nelle condizioni di scegliere tra diverse opzioni di progetto sullo stesso tema» e precisava che «nell'arte contemporanea il riferimento non è casuale». Non a caso, infatti, alla presentazione di ieri non c'erano rappresentanti nè di Provincia nè di Regione, ma solo il sindaco di Milano, Letizia Moratti, e il presidente della Triennale, Davide Rampello. «Questo museo è pensato esclusivamente per Milano, la migliore città per l'architettura», ha affermato Libeskind alla presentazione del primo plastico del museo. Le terme sotterranee sono un richiamo alla Milano dei Navigli, il giardino sul tetto un rimando a una tipologia architettonica tipica del capoluogo lombardo.

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