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«Chiari era ironico Bramieri? Pignolo e mi fece svenire»

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Tra le interpretazioni più intense quella ne "La cena" di Ettore Scola. In tv la si ricorda per tante fiction di successo: "Incantesimo", "Gente di ponente", "Una donna per amico", "Capri", ma anche per aver condotto per anni "Chi l'ha visto?". Affascinante e poliedrica, dal 2001 Daniela Poggi si occupa di progetti per la tutela dell'infanzia e per la salute delle donne in Sierra Leone, in qualità di "Goodwill Ambassador" dell'Unicef. Da giovanissima ha calcato le scene con mostri sacri come Gino Bramieri e Walter Chiari. Cosa ricorda di quel periodo? «Lavorare con Chiari è stata la più grande esperienza di "elasticità" teatrale della mia carriera: da lui ho imparato a "sentire" l'emozione del pubblico, a dare le battute nel modo più vero e realistico. Walter a volte improvvisava, e tu dovevi essere pronta a capire per entrare in battuta al momento giusto. Con Bramieri era il contrario, lui era un pignolo: scuola del rigore, non si poteva sgarrare. Una sera al Sistina sono persino svenuta, perché dopo sei mesi di tournée, ero stremata dalla tensione di dover controllare ogni movimento o respiro! A quel punto ho capito che avevo bisogno di tentare altre strade. Per questo, dopo l'esperienza con Bramieri ho cominciato con il cinema e la televisione: per provare altre emozioni, e di conseguenza poter dare al pubblico nuove emozioni». Se dovesse fare una scala di preferenze, metterebbe al primo posto il teatro, il cinema o la tv? «Sono tre mondi diversi. Non posso fare a meno del teatro, che definirei respiro dell'anima, come del cinema: trasgressione privata e gioco d'azzardo! La televisione è la certezza che esisti». Lei è impegnata nel sociale come ambasciatrice per l'Unicef e dedita a tante attività legate al mondo violato dell'infanzia. «La vita che facciamo ci distrae troppo da quelli che sono i veri problemi. Se ci guardassimo di più negli occhi potremmo riconoscere il dolore altrui, cercare di tendere una mano, anche semplicemente accettandoci per quello che siamo, senza distinzione di razza o religione. Cercare noi adulti di fare un esame di coscienza e porci nei confronti dei minori con più dolcezza, comprensione e dedizione, trasmettendo loro i valori del rispetto e dell'amore verso i nostri simili. I bambini sono il futuro del mondo e tutti hanno diritto all'istruzione, alla salute, alla tutela dal lavoro minorile o dallo sfruttamento sessuale. E ai pedofili: carcere a vita». Ora è in tournèe con lo spettacolo di Coward: "Il divo Garry"... «È un testo con tante citazioni tipiche dell'ironia anglosassone. Mette in scena la pochezza dell'essere umano: interessato, opportunista, meschino, fragile e senza amore. Il pubblico ride alle battute di Jannuzzo, ma se si riflette poi sul testo, si tratta di risate amare. E l'ironia è sempre attuale». È vero che è vegetariana e perché? «È una scelta fatta tanti anni fa, quando ho avuto la consapevolezza dell'atroce sofferenza che gli animali subiscono. L'idea di mangiare qualcosa proveniente dal corpo di un essere vivente a cui è stata tolta la vita in modo violento, mi fa inorridire. L'uomo può vivere bene con le proteine vegetali, i derivati del latte, non c'è bisogno di uccidere per forza gli animali». Progetti futuri? «È in uscita il film: "Il passato è terra straniera" di Daniele Vicari con Elio Germano (di cui sono la madre, nonché la moglie di Marco Balliani). Poi per la tv ci sarà la fiction "Capri 2", e oltre a questo, un'esperienza di regia: sto lavorando alla sceneggiatura di un film che dovrei girare in Mozambico. E nel cassetto ho un bel progetto teatrale che sta disperatamente cercando finanziamenti. Insomma: ho un bel po' da lavorare per i prossimi mesi. Dura la vita di noi artisti!».

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