Verdone: è grave l'assenza di Sergio Leone nella graduatoria
Tra i 101 film da salvare sono stati esclusi persino capolavori come "La ciociara" di De Sica, "Ecce Bombo" di Moretti, "Ultimo tango a Parigi" di Bertolucci, oltre all'intera carriera di Sergio Leone, forse non preso in considerazione per le ambientazioni internazionali dei suoi film. Carlo Verdone, che in questi giorni ha sbancato i botteghini con un incasso di circa 5 milioni e 700 mila euro per "Grande, Grosso e...Verdone", è apparso ieri amareggiato per l'assenza in graduatoria di Sergio Leone, il maestro che lo ha scoperto e ha prodotto il suo primo film, "Un sacco bello". «Non mi meraviglio più di niente - ha detto Verdone a "Il Tempo" -. Ci doveva essere almeno un film di Leone: ogni sua opera è una lezione di recitazione, di regia e di stile, soprattutto per gli studenti di cinema. E poi come si fa a dire che le sue ambientazioni americane non rappresentano l'anima degli italiani? Leone è un italiano: ha esportato il mito del nostro cinema nel mondo, dall'Africa all'Asia. Era quasi d'obbligo inserire pellicole come "C'era una volta in America" e "Il bello, il brutto e il cattivo": è stata una mancanza molto grave. Non scorderò mai quando Leone venne a sorpresa da me all'una di notte e il giorno dopo sarebbero iniziate le mie prime riprese. "La notte prima non si dorme mai. Vèstite, annamo a fa' un giro", mi disse. Una passeggiata meravigliosa, dall'Isola Tiberina a ponte Sisto, con lui che parlava di tutto, del carattere dei romani e della tomba che aveva progettato, meno che del mio film». D. D'I.