Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

PERSEPOLIS, di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud, ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Comincio con l'autobiografia. Sono quattro volumi, pubblicati anche in Italia, con i quali Marjane Satrapi ha rievocato tutte le sue vicende servendosi di fumetti disegnati con segni semplici e considerandoli sempre, ora con dolore ora con segreta ironia, con l'occhio prima di una bambina ignara, poi di una adolescente turbata da eventi pubblici e privati, quindi una donna capace di prendere decisioni anche sofferte, come l'esilio e l'integrazione all'inizio difficile, in ambienti etnici e linguistici a lei estranei. Da quei volumi, da vedersi e da leggersi anche da chi non ama i fumetti, il film di oggi, scaturito dall'amicizia di Marjane Satrapi per un noto francese di fumetti, Vincent Paronnaud. La scelta del disegno animato era quasi obbligata, perché rimanesse intatta la grazia, del progetto originario, con il suo realismo tranquillo e la vitalità delle sue immagini ora riflesso della vita, ora rappresentazione dei sentimenyi, dei pensieri e degli affetti della protagonista. Si passa dallo stupore con cui la bambina con cui la bambina si guarda attorno, prima a scuola poi in una famiglia liberale che conosce presto dure persecuzioni, per approdare via via a climi più meditati e coscienti in cui la storia dell'Iran, con le sue tristi conseguenze in chi vi abita, viene riproposta con accenti non di rado anche forti, perfino, in alcuni passaggi, sfiorando la caricatura: ma senza ridere. Immagini splendide. Un bianco e nero che sembra sempre il riflesso di quei veli con cui le donne e le ragazze debbono coprirsi dalla testa ai piedi, una grafica che, mettendo rigorosamente al bando la terza dimensione, privilegia le figure, anche quando si propongono in gruppo, molto spesso solo di profilo: all'insegna di ombre, di linee, di giochi di luce in movimento. Con ritmi che sanno concedersi soste nei momenti in cui l'azione si chiude in interni, nel calore delle famiglie, e che invece diventano agili, affannosi, dinamici quando debbono raccontarci le guerre, le repressioni, le gesta corali dei barbutissimi rappresentanti del potere dei Mullah. Un gioiello, un film che avvince, che conquista e che commuove. Forse anche per bambini, ma gli adulti vi accorrano.

Dai blog