"Solo musica al Dopofestival"
Laband è sempre stata incline a ospitare nei loro dischi colleghi, ma in questo caso fanno le cose in grande chiamando Claudio Baglioni, Giorgia, Antonella Ruggiero, Paola Cortellesi, Claudio Bisio, Irene Grandi e perfino Carla Fracci come voce narrante. «Il nostro limite, se è un limite, è che ci annoiamo presto, da qui la varietà di generi e situazioni che proponiamo - ha spiegato Elio -. I ragazzi ascoltano canzoni, non succede più come accadeva a noi all'epoca del vinile che si impazziva per una band e ci si comprava tutti i dischi, tipo Police, Genesis, Gentle Giant. Proprio per questo faremo uscire "Studentessi" in vinile a tiratura limitata». Quanto al Dopofestival, Elio anticipa che sarà «una nostra interpretazione che partirà dall'idea di non puntare sulle chiacchiere ma sulla musica. Vogliamo approfittare della presenza contemporanea di tanti cantanti per fare ascoltare della musica, magari in chiave di parodia: come ha detto Max Gazzè, di solito ci incontriamo negli autogrill, quando ci ricapita più di stare tutti qui? È sotto gli occhi di tutti che nella musica c'è una crisi di creatività: si tende a fare delle fotocopie e a produrre dischi un tanto al tocco». Pippo Baudo ha intanto confermato di aver «cercato di migliorare l'appeal per un pubblico giovane in tutto il festival, almeno sul piano della freschezza - ha detto Pippo Baudo -. Sanremo quest'anno non sarà solo tradizione, passatismo, lentezza e ripetitività. La presenza di Chiambretti è fulminante. Mi sento un anziano allegro in una gabbia di giovani matti molto creativi». Per Piero Chiambretti sarà «una continua partita a scacchi in cui Pippo è la Regina ed io il Re, io l'Alfiere e lui la Torre. Non si può mai sapere come andrà a finire con gli sforamenti, le telepromozioni e le critiche, ma la partita è stata preparata bene». Aspettando di sentire le note delle nuove canzoni che verranno presentate a Sanremo quest'anno, il direttivo della Redazione Musical-Letteraria del Premio Lunezia, ha decretato e relazionato i testi più belli del Festival di Sanremo 2008. Paolo Talanca (responsabile del Premio Lunezia), sulla qualità dei testi ha fatto il nome dei Tiromancino - già Premio Lunezia della Critica 2005 - affermando che le canzoni più belle di Sanremo sono "Il rubacuori", "A ferro e fuoco" di Mario Venuti, che rispolvera lo stile dell'amor cortese medievale, e "Grande Sud" di Eugenio Bennato, che unisce buone immagini poetiche, con le canzoni dei braccianti e l'uso del dialetto, dal napoletano al pugliese, fino allo swahili del Mozambico e alla lingua araba.