«All'Italia i problemi vengono dalla debolezza della ...
Così, davanti a 600 delegati di tutta Italia, il leader del Movimento Cristiano Lavoratori, Carlo Costalli, ha descritto l'attuale situazione del Paese che «si appresta ad andare alle elezioni in un clima che non fa bene a nessuno. Il Mcl sostiene l'opportunità di un'assunzione di responsabilità bipartisan, almeno sulle questioni decisive: il Governo ne sarebbe uscito con un consuntivo meno fallimentare e avrebbe fatto di più gli interessi del Paese. Invece, il governo è mancato clamorosamente alle promesse, creando una disillusione profonda, accresciuta dalla presenza di un personale politico troppo di frequente demagogico, di cui il ministro Pecoraro Scanio è stato l'esempio emblematico!». Per il leader del Mcl «l'impegno bipartisan sulle cose essenziali, a sostegno della "famiglia Italia", nei momenti di grande difficoltà è la riforma più sentita dai cittadini. Quella che rende più credibile qualsiasi proposta di riforma istituzionale. C'è bisogno di un clima diverso fra i due poli perché ripercorrere l'esperienza di riforme a colpi di maggioranza, su cui si sono cimentati alternativamente i due schieramenti, non ha avuto fortuna. I cattolici non possono essere inghiottiti dalla cultura marxista o da quella capitalista, e sparire del tutto», dice Costalli, incitando a «guardarsi dall'eccessivo presidenzialismo (leaderismo), dalla logica della cooptazione e da modelli organizzativi evanescenti». Ecco perché i referendum non erano una brutta idea, nel loro tentativo di restituire al popolo la scelta delle persone da votare, invece che delegare la decisione direttamente alle segreterie dei partiti. Ai suoi Costalli lancia un messaggio positivo: «C'è molto malumore in giro, ma c'è anche un'Italia popolare che ha voglia di tornare a crescere, di liberarsi dai legacci dei poteri forti; che ha voglia di misurarsi con i problemi reali, confrontando le proposte senza pregiudiziali ideologiche, riscoprendo il valore della mediazione e del riformismo moderato e graduale; rifiutando la logica della "rivincita abrogativa" sulle questioni già affrontate dal precedente governo. I prossimi mesi diranno se c'è spazio per tutto questo». In un messaggio il Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Cei, ha rivolto un caloroso saluto ai partecipanti sottolineando che «l'identità del vostro movimento costituisce un esempio rilevante di come interrogarsi, da cristiani, sulle sfide che pone la nostra società postindustriale e globalizzata in cui, lo sappiamo, il lavoro sta mutando radicalmente fisionomia e pone nuovi problemi d'impiego, d'inserimento delle nuove generazioni, di competenza, di concorrenza e distribuzione mondiale». Alla conferenza oggi è intervenuto anche il professor Lorenzo Ornaghi, rettore dell'Università Cattolica di Milano, per il quale «la ragione dei valori è indispensabile nell'educazione delle giovani generazioni. Solo mostrando i valori che sono alla base della scuola, così come del lavoro e della sua dignità, la società italiana può superare l'attuale scomposizione e i processi di frammentazione individuale e collettiva, costruendo al tempo stesso un rapporto meno precario, insoddisfacente, non di rado antagonistico, con la politica e il ceto politico».