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Dal Futurismo verso la Pop Art

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L'evento, inaugurato da pochi giorni alla Galleria d'Arte Cinquantasei, di via Mascarella 59/b a Bologna, prosegue fino al 17 febbraio. Dagli inizi del Novecento fino agli anni Sessanta: questo l'arco temporale entro il quale si dipana l'esposizione che, attraverso una selezione di circa cento opere, mette in luce alcuni degli aspetti salienti delle trasformazioni linguistiche che hanno segnato l'evoluzione dell'arte italiana. Un cammino sulle tracce di Balla, Boccioni, Soffici, Depero, Dottori e poi passando per de Chirico, Savinio, De Pisis verso le esperienze della figurazione noerealista, dell'astrattismo e dell'informale con Guttuso, Migneco, Sassu, Sughi, Fontana, Burri, Afro, Vedova. Un percorso che si concretizza infine con le opere di Rotella, Schifano, Festa e Manzoni che rappresentano la risposta italiana al fenomeno statunitense della Pop Art. Cento opere, anche di molti altri artisti, che testimoniano un percorso aspro ma fertilissimo dell'arte del Novecento in un'Italia che si confronta alla pari con il resto del mondo.

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