Sanremo, rivoluzione
Eil «Pierino» nazionale ribatte: «Il Paese va a picco, ma il Festival, e Baudo, resistono». Cinque serate, 20 big e 14 giovani artisti, importantissimi, che non saranno tenuti in secondo piano: tutto per il 58esimo Festival della Canzone Italiana, che si apre il 25 febbraio al Teatro Ariston di Sanremo, per concludersi il primo marzo. Tutte le cifre dell'evento sono state svelate ieri al Teatro dell'Opera del Casinò di Sanremo da Baudo, che è anche direttore artistico, e Piero Chiambretti. Al loro fianco l'attrice Bianca Guaccero, mora, e l'attrice e modella ungherese Andrea Osvart, biondissima. «Il Festival di quest'anno - ha spiegato Baudo - avrà due chiavi di racconto: quella mia tradizionale e quella di Chiambretti. Piero combinerà una serie di diavolerie per le quali ha chiesto aiuto anche alle scenografie di Gaetano Castelli e alle soluzioni sceniche del trasformista Arturo Brachetti. Insomma - ha aggiunto - se crollerà tutto, sarà colpa sua». Ma tra uno scherzo e l'altro, riferendosi anche all'attuale incertezza politica ha detto: «È un momento molto particolare, quindi il nostro compito sarà quello di confezionare uno spettacolo intelligente, che non sia soltanto ridanciano. Anche chi ci sfotte - ha detto poi Baudo - ci ama, perché pochissime trasmissioni possono vantare di essere così durature. Sanremo sta sempre al primo posto, qualsiasi cosa si dica. Questo gioiello, tuttavia, va sempre rinnovato e questa rivoluzione inizia già dal Dopo Festival che cambia fisionomia». Con la nuova conduzione di Elio e le Storie Tese il Dopo Festival di Sanremo 2008 cambia prospettiva: apre al surreale, all'ironia sui cantanti in gara e dà spazio agli esclusi più o meno celebri, oltre a cambiare location, tornando alla sede storica del Teatro del Casinò di Sanremo. «Più che un dopo Festival - assicura Rocco Tanica, partner storico di Elio - sarà un pre Festival, nel senso che ogni sera cercheremo di anticipare la serata successiva».