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Antonio Angeli [email protected] «Davanti a quello ...

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Su una cosa sembrano tutti d'accordo: il continente perduto di Atlantide esistette realmente, dodicimila anni fa, anno più anno meno. Troppe sono le culture: greca, orientale e perfino sudamericane precolombiane, che rimandano a questa civiltà per pensare che all'origine del mito vi sia il nulla. Ma la realtà di Atlantide è, probabilmente, il più grande enigma della Storia. Oggi aggiunge un tassello a questo immenso rompicapo uno scrittore italiano: Roberto Fagiolo, autore tv, che, con il romanzo «Il segreto perduto di Schliemann», avanza un'ipotesi: il grande archeologo avrebbe dedicato l'ultima parte della sua vita alla ricerca del continente perduto. E perché no? Heinrich Schliemann trovò l'antica città di Troia analizzando le pagine dell'Iliade e, certamente, leggendo Platone, deve aver valutato la possibilità di applicare il suo metodo anche per Atlantide. Uomo inarrestabile e volitivo Schliemann morì improvvisamente a Napoli nel 1890, aveva 69 anni. Ufficialmente si preparava alla ricerca della tomba di Alessandro il Macedone, cosa avesse nella testa e nel cuore resterà, probabilmente, un segreto come quello di Atlantide. Ma dove poteva trovarsi questa civiltà? Nell'oceano Atlantico, sarebbe ovvio, cioè esattamente dove la piazza Platone. Ma per alcuni quelle Colonne d'Ercole non sarebbero l'attuale stretto di Gibilterra, bensì lo stretto di Messina e Atlantide sarebbe la Sardegna. Per altri è riconducibile alla Civiltà minoica, al centro del Mediterraneo, colpita dall'eruzione del vulcano dell'isola di Santorino, nel 1450 a. C., una volta ampia, oggi ridotta ad uno sperone di roccia. Ma c'è anche chi, dopo il ritrovamento di una misteriosa piramide sott'acqua nel '97 a Yonaguni, nel mar della Cina, afferma che se mai c'è stata un'Atlantide è lì: nell'oceano tra Giappone e Taiwan.

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