Milino torna a sfidare la Chiesa
[...] «perchè sono ancora un figlio della Chiesa», critica la definizione di Chiesa Cattolica romana «questa è universale, Roma non può decidere tutto». Chi è veramente l'ex vescovo Emmanuel Milingo? Un peccatore o un incompreso? Sicuramente un furbo che, grazie alla sua spiccata personalità, ha sfruttato al meglio i media per portare avanti una battaglia ben lungi dal trovare sbocchi: la Chiesa e la stragrande maggioranza dei cattolici infatti continuerà a non approvare il matrimonio per i religiosi. Ma lui prosegue il cammino, con le sue idee, i suoi monologhi e consacrando qua e là vescovi sposati. A Roma per presentare il suo libro «Confessioni di uno scomunicato» scritto da Raffaella Rosa, Milingo con la moglie Maria Sung, ha affrontato ieri i giornalisti in una conferenza dai toni «vivaci», moderata dal direttore de «Il Tempo», Giuseppe Sanzotta. Ad ascoltarlo ammiratori e detrattori, che si sono trovati di fronte un Milingo fiume in piena: «Gli apostoli erano sposati, e Gesù non ha mai imposto il celibato perchè Dio non l'ha creato. Nel mondo ci sono più di 150 mila preti sposati, che la Chiesa deve accogliere perchè, se è Madre di tutti, questi sono ancora suoi figli. I preti italiani come sentono la parola Vaticano tremano, perchè? - prosegue - Se il Vaticano rappresenta la bontà, perchè loro ne hanno paura? Non voglio dare vita a uno Scisma o un'altra Chiesa, desidero che tutti noi possiamo rimanere qui». E sull'universalità della Chiesa Milingo ha una visione personale: «Non si può parlare di Chiesa Cattolica Romana, quest'ultima dicitura va tolta, non si può imporre tutto quello che viene da Roma, non è giusto, chi l'ha detto?» Forse Milingo dimentica che a dirlo fu proprio Gesù che si rivolse a Pietro dicendogli «Su questa pietra fonderai la mia Chiesa». L'ex esorcista è sicuramente bravo nell'arte oratoria e può convincere qualcuno, ma è anche bravo nel fare orecchie da mercante quando gli vengono riferiti passaggi di testi sacri o fatte domande scomode. Nella conferenza «show» non è mancata la promozione politica. Due rappresentanti di Rifondazione Socialista, hanno regalato a Milingo e signora una composizione di garofani e, in quanto laici, offerto il loro sostegno alla sua «missione». La domanda sorge spontenea: ma se si definisce partito laico, perchè appoggiare una faccenda religiosa?