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Lotte operaie della «Signorinaeffe» nella Fiat anni '80

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Torino1980. Licenziamenti Fiat. Scioperi. Per 55 giorni. Ma ecco che in piazza scendono quarantamila fra impiegati e tecnici che invece vogliono lavorare. Gli operai ripiegano. In mezzo, una storia d'amore. Lei, Emma, è nata in una famiglia di emigrati meridionali bene integrati a Torino non solo perché suo padre a suo fratello lavorano soddifatti proprio alla Fiat, ma perché ha studiato, si sta per laureare ed è già stata a sua volta assunta alla Fiat con un incarico di concetto, per di più in un ufficio il cui dirigente, Silvio, vedovo con una bambina, le si è a tal segno legato che si accinge a sposarla completando così quel miglioramento sociale cui lei tende con tutte le sue forze. Se non che, mentre si annunciano i licenziamenti e lo sciopero si prepara, Emma si imbatte in Sergio, un operaio che, con la sua intraprendenza, non tarda a conquistarla non solo allontanandola dalla famiglia, che non condivide il suo atteggiamento e distaccandola da Silvio, interdetto e ferito, ma inducendola, lei impiegata in ascesa, a prendere le parti degli operai in agitazione mettendosi anche contro suo padre che, invece, è tra quelli che poi mobilitaranno per continuare a lavorare. Senza, comunque, nessuna possibile conclusione ottimistica... Come nel suo secondo film, "La mia generazione", Wilma Labate si impegna qui, a far svolgere di pari passo il pubblico e il privato. Là le crisi del dopo terrorismo, un po' come se "La seconda volta", di Mimmo Calopresti con Nanni Moretti, qui le lotte operaie degli Ottanta. Per rievocarci queste lotte, e inserirle poi nell'intreccio sentimentale che le attraversa, si è valsa anche di materiale di repertorio ma, con piglio sicuro, si è anche impegnata in una ricostruzione autonoma che ha spesso il suo segno, con buone tenzioni drammatiche. L'amore al loro interno l'ha tratteggiato soprattutto con il disegno forte del personaggio di Emma che, presentata agli inizi come una impiegata modello, finische per mettersi contro sia alla famiglia, sia a un destino sicuro cedendo a impulsi che, a un certo momento, trascendono anche i sentimenti ed il sesso, sostenuti da nuove convinzioni. Un carattere seguito in tutti i suoi contrasti cui, con un certo ordine narrativo, si accompagnano quelli degli altri che vi sono attorno. Spesso collegati con attenzione agli eventi pubblici e corali che presto li coinvolgono. Con risultati, in più punti, plausibili. Li ottiene anche, e con successo, la recitazione di Valeria Solarino nella parte di Emma: decisa, risentita, ma anche pronta a proporsi con tutte le contraddizioni e persino le incoerenze che mettono a dura prova l'equilibrio psicologico del personaggio.

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