Hollywood in crisi travolta da Internet
I giovani americani, del tutto gratis, riescono ad avere copie pirata dei film. Lo star system e il mondo di chi lavora nel cinema americano sentono il pericolo. E chiedono garanzie. A parte i motivi che animano la rivolta degli autori è il modo di applicazione che ha dato agli sceneggiatori della «Writers Guild of America» un'arma potentissima. Basta minacciare il picchettaggio che le star non si presentano. Così è saltata la notte dei Golden Globe del 13 gennaio. Così potrebbe saltare la notte degli Oscar del 24 febbraio. Con la differenza che, se davvero gli Oscar non andranno in onda, l'impatto della protesta sarà cento volte superiore a quello ottenuto con i Golden Globe. «Non è pensabile, e siamo convinti che non avverrà» ha sottolineato da Los Angeles la portavoce della Academy Awards, Leslie Unger, mentre il produttore della «notte delle stelle», Gil Gates, sta difendendo con ogni mezzo la serata del 24 febbraio. E il direttore esecutivo della «Academy of Motion Picture Arts and Sciences», Bruce David, ha sottolineato che la macchina organizzativa sta «lavorando normalmente secondo programma». Lo sceneggiatore Akiva Goldsman, autore, fra gli altri, di «Il codice Da Vinci» e «Batman e Robin», che l'altro giorno era a Roma per la presentazione di «Io sono leggenda» afferma che «per noi è fondamentale far sentire la nostra voce. I media cambiano velocemente e uno sceneggiatore per un film che può essere visto 24 ore al giorno su Internet riceve solo 250 dollari una tantum. Non possiamo fermare lo sciopero finché non si arriverà ad un accordo, perché ne va del nostro futuro». E le star, compreso Will Smith, protagonista di «Io sono leggenda», concordano e danno il loro appoggio: chi lavora al cinema va difeso e ben pagato. «La situazione è grave - conclude Goldsman - molte persone stanno subendo le conseguenze di questo sciopero, non solo noi sceneggiatori, ma anche attrezzisti e guardarobieri». E intanto il cinema, italiano e straniero, è a corto di idee: le sale sono invase da sequel e remake. Se gli anni Settanta non hanno saputo creare nulla di più del «Monnezza» di Tomas Milian, il terzo millennio è riuscito solo a «replicarlo». Oggi nella sale arriva «L'allenatore nel pallone 2» e, appunto, «Io sono leggenda», terzo film su un romanzo di Matheson Richard. Il 25 arrivano il quarto Rambo e «Alien vs Predator 2». La crisi, anche di idee, c'è. E si vede.