Quando la fidanzata è una bambola gonfiabile
Il Lars del titolo è un giovanotto timido e mite che, in una cittadina nevosa in mezzo alla campagna, vive con il fratello e la cognata, non in casa con loro, però, ma nel loro garage, per meglio coltivare il suo bisogno di solitudine. Vinto, un giorno, dalla notizia che gli dà un collega, frequentatore di siti porno, della possibilità di acquistare una donna di gomma, pronta a tutti gli usi. Se la fa subito spedire ma, riservato com'è, considerandola una «fidanzata» con cui non sarebbe giusto condividere una stessa stanza, chiede, al fratello di accoglierla in casa, pronto a comportarsi con lei proprio come un premuroso e casto fidanzato. Il fratello e la cognata, prima pensano che sia impazzito poi, sentita anche una psicologa, si danno ad assecondarlo con la connivenza, di lì a poco, anche di tutta la piccola comunità in cui vivono, non ultimo il Pastore. Fino ad una conclusione che lascerà intuire, per Lars, un ritorno all'equilibrio. Il regista Craig Gillespie, che si è anche scritta questa piccola cronaca, ha privilegiato i toni quieti, dando fin dalle prime scene spazi ampi a quel carattere del protagonista descritto un po' fuori dal mondo (e anche dalla realtà) in modo da poter spiegare, psicologicamente e narrativamente, quel suo curioso atteggiamento che, pur mettendolo decisamente fuori dalla norma, ve lo fa soggettivamente rientrare per quella tranquilla buona fede in cui finiscono per aver motivazione, le situazioni più lontane dalla logica. Presto difatti accettate senza stupori da quanti lo circondano, familiari, conoscenti, medici. Forse in qualche passaggio sul candore prende il sopravvento un sospetto di ingenuità e, pur accettando tutto attraverso gli occhi quasi infantili del protagonista, dei momenti lasciano interdetti, specie di fronte all'adesione di una intera comunità a quel caso più che singolare, ma i climi attorno, sempre con nitidi sapori quotidiani, finiscono per far accettare tutto, costruiti come sono, con sincerità, su quel personaggio considerato sempre con affetto sincero, senza sfiorarlo mai con l'ironia. Vi dà volto un attore dai modi riservati e assorti, il canadese Ryan Gosling, che riesce, con accenti giusti, a non far mai sentire l'abnorme nei suoi atteggiamenti. Giustificandoli.