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La fantascienza riscopre i grandi classici

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E allora ecco fare capolino in libreria «M.O.S.T.» di Gian Stefano Spoto, un thriller sui robot che, in un futuro non troppo lontano, potrebbero essere in grado di riprodursi. Da soli. Un giallo tecnologico, complesso e intelligente che appare anche un omaggio a «Io, Robot», del 1950, la raccolta di nove racconti firmati da Isaac Asimov che ha cambiato la storia della fantascienza. Ed anche al cinema appare un autore del passato che si proietta nel futuro: lo scrittore Richard Matheson, nome che ai molti non dirà un gran che, ma che ha firmato tanti libri e sceneggiato una gran mole di film e telefilm. Tra i suoi romanzi più famosi «Io sono leggenda», del '54, uscito in Italia anche con il titolo «I vampiri». E proprio «Io sono leggenda» è il nuovo, costosissimo, film con Will Smith (per la sola scena iniziale, l'evacuazione di New York, sono stati spesi cinque milioni di dollari), che sarà nelle sale italiane dall'11 gennaio. Si tratta del terzo film dal romanzo: il primo è del 1962: «L'ultimo uomo della Terra» ed è invece del '71 «Occhi bianchi sul pianeta Terra», con Charlton Heston. Di Richard Matheson in libreria ora, dopo un lungo periodo d'assenza, si può trovare tutto, edito da Fanucci: «Io sono leggenda», ristampato da pochissimi giorni, e poi i classici: «Ricatto mortale», «Tre millimetri al giorno», «Duel e altri racconti». Al cinema in arrivo, dal 25 gennaio, anche «Aliens vs. Predator: Requiem», che propone la seconda sfida tra i mostri più famosi della storia. Il primo Alien, quello storico di Ridley Scott, fu fatto arrosto (con i motori dell'astronave) da Sigourney Weaver nel 1979. Oggi, quasi trent'anni dopo, con la Weaver che non vuole sentire parlare di Alien neanche pagata a peso d'oro, lui, il mostro, gode di ottima salute, realizza (insieme all'amico Predator) incassi da... fantascienza e promette per il futuro una lunga e ricca carriera. Il primo febbraio approda poi nelle sale italiane, un paio di settimane dopo l'uscita negli Stati Uniti, «Cloverfield», che rispolvera uno dei filoni più antichi della storia della fantascienza: quello dei mostri. Il capostipite è sicuramente «King Kong», del '33, ma non bisogna dimenticare «Il risveglio del dinosauro», del '53, e una scarica di «Godzilla». Ma rispetto ai vecchi mostri «Cloverfield» promette parecchie novità.

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