La «sacra culla» si sta sbriciolando
Latradizione di questa rappresentazione sacra ha origini sin dal 432 quando papa Sisto III (432-440) creò nella primitiva Basilica una "grotta della Natività" simile a Betlemme. La Basilica prese allora la denominazione di Santa Maria ad praesepem. Fu così che numerosi pellegrini, tornando a Roma dalla Terra Santa, portarono in dono preziosi frammenti del legno della Sacra Culla (cunabulum) oggi custoditi nella teca dorata della Confessione. Ma oggi purtroppo la "sacra culla" conservata nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove la leggenda vuole sia nato Gesù, si sta a mamo a mano sbriciolando. Le cinque assicelle di acero del I secolo, ritrovate in Terra Santa da Elena, madre di Costantino, insieme ad altre numerose reliquie, si trovano in uno stato di «preoccupante deperimento», dicono gli esperti. Tanto che per questo Natale, al fine di evitare ulteriori danni, non sono state spostate dalla loro abituale sede nella cripta sottostante l'altare maggiore. In passato invece, durante le feste natalizie, la sacra culla veniva posta nella navata centrale per essere più facilmente venerata dai fedeli. «Già l'anno scorso - ha spiegato padre Angelo, responsabile della sacrestia - si era notato il cattivo stato di salute di questa veneratissima reliquia». Il capitolo della Basilica, allora, aveva votato e deciso che per il Natale 2007 la Sacra Culla restasse nel suo luogo tradizionale per preservarla da bruschi movimenti, esposizione eccessiva alla luce, cambiamento della temperatura. Era arrivata a Roma nel IV-V secolo, grazie alla straordinaria attività archeologica di Elena, che aveva portato anche le reliquie della Passione (pezzi della croce), ancora oggi custodite nella Chiesa della Santa Croce di Gerusalemme a Roma. «Dopo tanto tempo - ha spiegato monsignor Franco Gualdrini, prefetto della sagrestia di Santa Maria Maggiore - ci siamo accorti che era necessario un lavoro di analisi e di restauro di questo oggetto tanto caro alla pietà dei romani e di tutti i cristiani». «L'Eucarestia della Notte di questo Natale - ha confidato ancora padre Angelo - è cominciata per la prima volta con la processione della reliquia del "panniculum"». È un piccolo pezzo di stoffa, di circa 20x15 cm, che, secondo la tradizione, è una porzione delle fasce con cui Maria ha avvolto Gesù Bambino e che, da tantissimo tempo, non era esposto alla pietà e alla preghiera dei fedeli. Custodito in un reliquiario di grande valore donato da Pio IX, era stato "dimenticato" in un locale della Chiesa.