Dina D'Isa d.disa@iltempo.it Un romanzo sulla Russia di ...
00),analizzando alcuni stereotipi profondi della coscienza russa, nel momento in cui essi cominciano a tentennare. Erofeev, qual è l'anima della Russia? «L'anima russa è una metafora ricca, sempre viva, usata ancora oggi per definire la mentalità dei Russi. Questi non sono né europei, né asiatici. Sono il frutto di un miscuglio della cultura occidentale ed orientale. Il risultato di questo incontro è la polarità dell'anima Russa. Non cerca il compromesso ma ama il confronto delle idee». Qual è la morale attuale del grande popolo russo? «La cosa più difficile in Russia è intendersi sulla morale. In linea di principio, il russo è un ammiratore della moralità. Ma in realtà, il russo è profondamente immorale. La morale per il russo non ha alcun fondamento. Ha una morale mobile che si adatta alle circostanze». Esistono dei principi morali ai quali i russi sono tuttora legati? «Oggi i russi amano la libertà e preservano la loro vita privata. Sono più interessati a come diventare ricchi piuttosto che ai problemi politici attuali del paese. Questo si spiega in un solo modo: avere oggi una vita privata e poterne godere è una novità per il popolo russo che si porta dietro il ricordo del suo passato comunista e le restrizioni che questo comportava». Quali scenari prevede nel futuro della Russia? «L'avvenire della Russia non è facilmente prevedibile, rimane aperto ad ogni ipotesi. Tuttavia, oggi, la Russia sembra privilegiare lo scenario nazionalista. Stiamo attraversando una grave crisi della morale. Per ben due volte in un secolo (il Novecento: 1917 e 1991) abbiamo cambiato, stravolto tutti i nostri valori di base. Questo spiega in parte la "mobilità", la volubilità dell'animo russo. Ma l'anima della Grande Russia era, è, e rimarrà sempre imprevedibile».