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Maurizio Piccirilli [email protected] Gesù ...

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Ma non è solo questo. Anche la Betlemme raccontata dagli evangelisti era una città in festa in quei giorni di duemila anni fa. Oggi Gesù e i suoi fedeli sono perseguitati e costretti al silenzio. In Asia, Medio Oriente ma anche in Sud America dove preti e vescovi sono continuamente minacciati dalla criminalità organizzata e costretti a vivere sotto scorta. A celebrare messa con la polizia intorno e dentro le chiese per proteggerli. Così come avviene anche in Italia si può dire, viste le minacce ripetute a monsignor Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana. Per la piccola comunità cristiana della Turchia il Natale passerà anche quest'anno senza troppo clamore. Con le scuole e gli uffici aperti, il 25 dicembre sarà per la maggioranza della popolazione una data come tante, tra la Festa del Sacrificio, una delle più importanti ricorrenze islamiche, caduta quest'anno il 19 dicembre, e i festeggianti per l'anno nuovo. Natale in catacomba per i cristiani in Iraq, cacciati dai loro quartieri costretti alla fuga, assisteranno alla messa della Natività nel pomeriggio della vigilia per evitare il buio e le minacce di Al Qaeda. Il neo cardinale Delly ha lanciato più di un appello per la sicurezza dei cristiani in Iraq. In esilio verso la Siria dove proprio in una chiesa di Bassora a un giovane Maometto il monaco cristiano Bahira, avrebbe predetto un futuro da profeta. Cristiani in via d'estinzione anche in Terrasanta, laddove è nato il Cristo. Betlemme non vede più le folle di pellegrini in questo periodo dell'anno. Il «Muro di Difesa» isola la «mangiatoia» dal resto del mondo così come il terrore dei kamikaze della Jihad. Il custode francescano di Terrasanta padre Pierbattista Pizzaballa dipinge i cristiani che vivono in Israele e nei Territori palestinesi come una realtà sempre più esigua, poco più dell'1% della popolazione. Poco più a nord in Libano la comunità cristiana maronita si appresta a festeggiare la natività di Gesù tra paure e minacce di attentati. In Cina moltissimi fedeli seguiranno la messa di Natale attraverso la radio vaticana. La chiesa del silenzio ora sussurra la propria fede in Indonesia dove a un parroco di West Giakarta, padre Matthew, è stato impedito di celebrare messa. Le autorità sono in balia degli estremisti islamici che impongono la loro legge. Che non è quella del Corano dove la «Dhimma» stabilisce proprio il rispetto alle altre religioni monoteiste, ebraesimo e cristianesimo. L'ignoranza ha il sopravvento e oltre 4mila cattolici sono clandestini e assisteranno alla messa di Natale non più nella chiesa della Pace di Cristo ma nella casa provinciale dei Missionari del Sacro Cruore. Un luogo angusto che non riuscirà ad accogliere tutti i fedeli. E Gesù troverà posto solo in una mangiatoia.

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