Lorenzo Tozzi Come ogni anno grande musica nell'Aula di ...
Trasmesso in diretta per Radiotre ed in Eurovisione c'è nientemeno che Antonio Vivaldi, gloria insigne del barocco veneziano, con le sue Quattro stagioni evocate dall'Accademia barocca di Santa Cecilia diretta dal violinista Stefano Montanari. Una esecuzione tirata, aggressiva, solo in parte filologica e con un gruppo sin troppo risicato di strumentisti. L'accoglienza non è sembrata calorosissima, nonostante la valentia del solista, il buon livello dell'assieme e la scelta un po' scontata del programma. Non si può condividere tuttavia che la musica appaia solo come un cadeau natalizio, un cotillon ludico in un Paese che ha legato nei secoli il suo nome alla creatività musicale. Se i Conservatori di musica sono in agitazione, se le Fondazioni liriche sono sul piede di guerra minacciando scioperi o atti dimostrativi, vuol certo dire che l'arte dei suoni non ha vita facile nel Paese di Verdi e Puccini. Sarebbe invece bene che, nella convinzione che la musica è non solo arte e prodotto culturale, ma ancor prima un bene sociale, inducesse a promuoverla con coraggio a tutti i livelli per 365 giorni l'anno e soprattutto a diffonderne la conoscenza in tutte le scuole di ogni ordine e grado. Ma non è ancora nato il Babbo Natale che potrà farci questo immenso regalo.