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L'ultimo disegno del genio

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Una scoperta eccezionale, un reperto di valore inestimabile, tornato alla luce in modo casuale e avventuroso. Dell'evento ha dato notizia l'«Osservatore Romano», il giornale della Santa Sede. Lo schizzo, che rappresenta un dettaglio della Basilica Vaticana, allora ancora in costruzione, è stato ritrovato nell'archivio della «Fabbrica di San Pietro». Si tratta, quasi certamente, dell'ultimo disegno conosciuto del grande artista e sull'attribuzione a Michelangelo gli esperti non sembrano avere incertezze: la sicurezza del tratto, il segno deciso, indicano una persona che prendeva decisioni senza incertezze davanti alla pietra grezza. La mano di un genio. Un'altra conferma giungerebbe dal tipo di rappresentazione in pianta, con la caratteristica doppia linea che mette in evidenza diversi livelli dell'oggetto, come se la pietra fosse trasparente. Nel disegno è rappresentata una pianta parziale di uno dei pilastri del tamburo della cupola, all'altezza della trabeazione sopra le colonne. Assieme al disegno, realizzato con mano certa, ma debole, vi sono alcune cifre: 6, 9 e 3/4. Probabilmente è stato realizzato in cantiere, ai piedi della Basilica, in una delle molte officine di tagliapietra a cielo aperto. Il ritaglio di carta rimase poi dimenticato, tra altre carte dell'economo della Fabbrica di San Pietro. Il disegno fu eseguito nella primavera del 1563, dopo che alcune partite di travertino, giunte alla «Fabbrica», vennero giudicate inadatte ad essere scolpite. Il foglio si salvò misteriosamente - anticipa il giornale vaticano - dalle distruzioni volute dal gande artista quasi novantenne, probabilmente perché riteneva che nessun'altro, oltre lui, potesse interpretare i suoi progetti. La Basilica di San Pietro fu iniziata, su progetto del Bramante, nel 1506, sotto papa Giulio II e si concluse nel 1626, durante il pontificato di papa Urbano VIII. Michelangelo vi lavorò come architetto dal 1547 fino agli ultimi giorni della sua vita, nel febbraio del 1564. Alla pianta di Bramante, con una croce maggiore affiancata da quattro croci minori, Michelangelo sostituì una croce unica. Il genio non fece in tempo a vedere terminata la sua famosa cupola: fu Giacomo Della Porta ad eseguirne il completamento nel 1590. L'inedito di Michelangelo sarà presentato lunedì all'Archivio della Fabbrica di San Pietro, alla presenza del cardinale Angelo Comastri e del vescovo Vittorio Lanzani, rispettivamente presidente e delegato della istituzione che oggi sovrintende alla conservazione della Basilica.

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