Italiani, quel popolo di eterni bambini sempre scontenti
Farebbe fuori la sorella per essere scelto dal Grande Fratello e all'Isola dei Famosi ci andrebbe a nuoto. Esibisce l'ultimo modello di telefonino come fosse una medaglia al valore e aspetta che sul mercato ne compaia uno che faccia anche da accendino e da asciuga-capelli(perché no?). Naviga su internet con la foga del viaggiatore mai pago di approdi ma a fatica si muove tra le pagine di un vocabolario e non chiedetegli il titolo dell'ultimo libro che ha letto perché lo mettereste in crisi. Farebbe carte false per andare alle Maldive ma non ha visto neanche la metà della metà di quel che c'è a Roma. Sa tutto su "Second Life", qualcosa sul "senso della vita" propinatogli dalla tv, ma, in fin dei conti, pensa - quando gli capita di pensare - che non abbia senso interrogarsi sul senso. Anche perché oggi se lo trova ben confezionato negli "outlet". È lì che il nostro italiano medio post-moderno e, diciamocela tutta, un po' post-umano, compra emozioni, ragioni, significati. Il tutto ben confezionato e a un prezzo giusto. Se poi è a corto di euro, che importa? A farlo star bene, basta l'aria che respira, così pregna di stimoli. È più che aria, quasi un'"aura", roba magica, onde misteriose che risuonano avvolgenti, vibrazioni sottili, incantesimi. Una domenica all'outlet val bene una messa (perduta), il nuovo oracolo di Delfi è qui, il camminamento per Santiago lo fai in macchina sull'Autosole. Ed eccoti al santuario, anzi ai santuari,ai megagalattici centri commerciali, ai fascinosi outlet di Fidenza, Barberino del Mugello, Incisa, Arezzo, Foiano della Chiana, Fiano Romano, Valmontone… Queste domeniche di piazze vuote, di stadi, chiese, cinema quasi deserti e di outlet che scoppiano di gente, Aldo Cazzullo se l'è delibate goccia a goccia. Per raccontare l'Italia che cambia, i tradizionali paesaggi obliati e stravolti, e gli emergenti "mondi paralleli" che, straordinariamente concreti, ti stuzzicano l'immaginario all'insegna delle "svendite", con tanto di "firme" ("Outlet Italia. Viaggio nel paese in svendita", Mondadori, pp.289, euro 16). Outlet, parola magica per i meriggi domenicali di un'Italia vagabonda che non va più in piazza "se non per i cortei politici dai numeri moltiplicati per dieci" e sciama eccitata per la nuova "via Francigena" carica di promesse. I santuari dove il sogno/bisogno si realizza aspettano i nuovi pellegrini, in fuga dal mondo. Ma non da ciò che è mondano, perché i cercatori dell'Outlet-Graal non hanno come mèta lo Spirito ma la Merce. È vero, però, che si trovano in vendita non solo cose, ma anche suggestioni che titillano corde segrete. Già, l'immaginario di cui sopra. Visto che "la maggior parte degli outlet sono costruiti come paesi, come borghi medievali, come mondi a parte". È il Belvedere della finzione: mondo crudel, è l'ora dell'addio, io partirò per non dover morir. E mi rifugerò nell'outlet che insieme alle merci, mi vende evocazioni di antico, e poi,ça va sans dire, divertimento, salute, bellezza. Il tutto in microcosmi variamente denominati. Luoghi sacri per ricchi e per meno abbienti. C'è anche da imparare la neo-lingua. Ad esempio, Spa non ha il trito significato di società per azioni. Cari amici, si va sul classico: Spa significa "salus per aquam" ed è l'acronimo per indicare le terme. Vendere, rivendere, svendere. Cazzullo racconta l'Italia che cambia. Il paese finto che prevale sul paese vero. La promessa di nuove relazioni che cancella quelle autentiche. Il degrado dei rapporti umani. L'umanità mercificata: umano, troppo umano, anzi disumano. I valori vanno a farsi benedire, quando "tutto ha un valore e un prezzo". Così, "l'antitesi classica tra essere e avere è stata felicemente risolta; cosa abbia prevalso è evidente. Si è quel che si ha". Che cosa è successo? Che cos'è quest'Italia in vendita/svendita? Cazzullo racconta i templi dei nuovi tempi, e mode, modi e finzioni facenti funzione di valori in un paese che in vent'anni è profondamente mutato. E racconta anche che cos'è successo e cosa succede nelle grandi città e nelle piccole patrie. C'è ancora qualcosa che si conserva e/o da conservare? Oppure tutto è perduto, anche l'onore? Cazzullo non è né un "apocalittico" né un "integrato": è un Virgilio ironico - ma anche amaro - che ci porta in giro per l'Outlet Italia, tra templi e baracconi della politica, della cultura, dei mass-media, tra ipermercati, festival, saloni del fumetto, villaggi vacanze, Palazzi di Giustizia(?) e palcoscenici. Sfilano merci e stelle di tutti i firmamenti. Musica, maestro, come in ogni outlet che si rispetti! Con un invito, neppur troppo implicito, al silenzio e alla riflessione: su tutto quello che si vende e si svende. Su tutto quello che si butta via.