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Cioccolata, medicina per la tristezza

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Ilcioccolato al cinema ha sempre avuto degli spazi lusinghieri, finendo spesso anche nei titoli. Basterebbe, a Hollywood, «Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato» con Gene Wilder, in Francia «Grazie per la cioccolata» con Isabelle Huppert e «Chocolat» con Juliette Binoche, per non parlare delle disquisizioni che ne faceva il nostro Nanni Moretti quando in «Bianca» dichiarava le sue spiccate preferenze per quella Sachertorte cui ha finito per intitolare persino la sua società di produzione. Oggi è di nuovo il cinema italiano ad occuparsene e annunciandolo, anche questa volta, fin dal titolo. «Lezioni di cioccolato», dunque. Le prende controvoglia uno scalcinato costruttore edile, Mattia, che dopo aver provocato un grave incidente a un suo operaio avendo violato tutte le regole di sicurezza nella sua fabbrica, si ritrova ad essere da lui ricattato in un modo decisamente curioso. L'operaio infatti che è egiziano e che in Egitto era pasticciere aspira a diplomarsi anche in Italia in quel settore ma, paralizzato dall'incidente sul lavoro, chiede a Mattia di fingersi lui (fingendosi anche egiziano) per diplomarsi in suo nome partecipando a Perugia a un difficile concorso per cioccolatieri. Nel caso rifiutasse, lo denuncerebbe alla magistratura per le condizioni illegali in cui fa lavorare i suoi dipendenti. Ecco Mattia prendere lezioni da un maestro cioccolatiere che del cioccolato parla come di un'estasi, eccolo incontrare fra gli altri allievi una bella bionda, Cecilia, che si innamora di lui. Il resto si può facilmente immaginare... L'impresa di raccontarci la storiella se l'è assunta un esordiente, Claudio Cupellini, che, con l'occasione, ambientando l'azione a Perugia, ha inteso anche celebrare il centenario della mostra perugina che ricorre proprio quest'anno. Ci si avvicenda spesso così nei suoi stabilimenti, si prende nota delle ricette dei suoi prodotti più famosi, i «Baci» per esempio, e ci si sente spesso l'acquolina in bocca di fronte all'esibizione di questa e quella leccornia cui i vari personaggi si abbandonano. Si segue però anche con un certo divertimento la piccola impresa che, pur prevedibile, sciorina caratteri, situazioni, equivoci, sorpresine non privi di qualche sprazzo di allegria. L'alunno cioccolatiere è, con scioltezza, Luca Argentero, già visto in «Saturno contro» di Ozpetek, Cecilia è Violante Placido sempre più prodiga di carismi. Non dimentico però Neri Marcorè intento a dar lezioni di cioccolato. Imitando sé stesso quando in TV parla di libri.

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