«I film? Sono noiosi Meglio storie più lievi»
Nella sua carriera cinematografica ha fatto cose veramente esecrabili, ma nella vita reale è un personaggio colto, raffinato e che si commuove con facilità. Alla Festa del Cinema ha presentato un film brillante (con misura): «The Dukes», opera prima alla regia, nella quale racconta le avventure di due cantanti non più giovani e non più famosi che, per tirare avanti, devono inventarsi un po' di tutto. Davi è anche il produttore, sceneggiatore e interprete insieme a Chazz Palminteri e Peter Bogdanovich. Nella colonna sonora tantissimi brani di Paolo Conte e poi di Sergio Bruni e Luciano Pavarotti. Davi è di origine italiana, parla un italiano migliore di tanti letterati di casa nostra e per il Belpaese ha una vera adorazione: «I primi film che ho visto? Fellini, Rossellini, De Sica, Pasolini - e prosegue parlando di musica - Di Paolo Conte amo l'umorismo e la sensibilità. Ho tutti i suoi cd che spesso regalo ai miei amici. È un cantante capace di parlare all'uomo comune con una semplicità universale. Bruni l'ho messo invece perché rappresenta la tradizione e infine Pavarotti come transizione tra questi due mondi». Davi ha partecipato a tanti film d'azione ma per la sua «creatura» voleva qualcosa di diverso: «Desideravo raccontare il passaggio dalla fase industriale a quella tecnologica, attraverso un gruppo di persone come i "The Dukes" che si ritrovano a un certo punto superati e non riescono più a fare quello che facevano prima». E per il futuro: «Voglio lavorare a New York il prossimo autunno a un nuovo film su un gruppo di siciliani in America e nel cast ho pensato anche a Riccardo Scamarcio, che ho già contattato. E poi vorrei fare anche un film da girare a Roma... questa è una promessa».