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Firth: «I giovani di oggi?

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La pellicola narra del profondo legame tra un padre e un figlio, fino alla maturità del giovane che diventa padre a sua volta e alla perdita finale del genitore. Un film toccante sui conflitti tra padri e figli che vengono ricuciti in extremis di fronte alla consapevolezza dell'ineluttabile malattia. «Ho perso presto mio padre e non ho potuto ritrovare in lui un possibile confronto - ha raccontato in perfetto italiano Firth, sposato con una italiana con la quale gestisce un negozio di prodotti biologici -. È più difficile fare un padre che un astronauta. Tutti hanno avuto un padre o una figura paterna, che hanno visto morire. È un'esperienza con cui ti puoi confrontare, è una realtà tangibile, mentre un astronauta è difficile farlo nella vita». Colin Firth si è poi lasciato andare a osservazioni sui giovani delle nuove generazioni, che fino a tardi rimangono a casa con i genitori, ma secondo lui «non perchè siano dei "bamboccioni". La mia generazione è scappata di casa. Se non lo facevi eri un "sfigato", avevi sicuramente problemi di adattamento. Ma ai miei tempi lo si poteva fare, lo stato sovvenzionava i giovani per studiare all'università. Ma ora Tony Blair ha tolto questi benefit e le cose sono cambiate molto anche in Inghilterra. È anche vero che molti ragazzi della mia generazione poi con questo sistema non hanno combinato nulla nella vita. Hanno vegetato. Oggi si è costretti a rimanere in casa per motivi economici». Confermando che non farà mai più "Bridget Jones?", Coline Firth ha poi annunciato che lavorerà in "Mammamia" tratto dal musical teatrale sugli Abba e, accanto a Meryl Streep, canterà e ballerà. Mentre ha finito di girare a Genova l'ultima pellicola di Michael Winterbottom, suo regista prediletto.

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