Messaggini vincenti tra Napoli e Toscana
Uno, perciò, citando Totò e un po' anche Troisi, privilegiando una gestualità colorata, con una mimica che tende vistosamente alla farsa. L'altro, in linea con il primo Benvenuti e il primissimo Benigni, giocando soprattutto sui toni furbi, con un brio fatto solo abilmente trasparire da accenti sommessi e dando più spazio al gusto con cui porge le battute che non alle esibizioni di una maschera che, volutamente, resta sempre composta, senza mai note di troppo. Eccoli al centro del settimo film interpretato e diretto da Salemme. Lo spunto - lo dice il titolo - quei messaggini tramite i cellulari diventati oggi il sistema principe della comunicazione, specialmente fra i giovani. Il genere, la solita commedia degli equivoci affidata ai tre consueti pilastri, sesso, sentimenti e corna. Vi fanno riferimento due coppie: da una parte Salemme, avvocato non più a Napoli, ma a Roma, sposato da quasi diciott'anni con una moglie che ama ancora e da cui ha avuto due figli ormai adolescenti. Dall'altra Panariello, un suo collega, arrivato a sposarsi per la terza volta e adesso con una donna molto più giovane di lui. È da questa che tutto prende le mosse perché l'avvocato Salemme le invia, per errore, un SMS eroticamente molto allusivo che aveva inviato invece alla moglie. L'altra vi corrisponde subito trascinando il malcapitato in una ridda vorticosa non solo di sesso ma di sotterfugi che potrebbero mettere a rischio il suo equilibrio familiare. Ma alla fine ci sarà una sorpresina che, pur senza che i nodi vengano al pettine, aggiusterà tutto... L'intenzione di far ridere è scoperta, fino a inseguirla con i modi della farsa. Potevano, in qualche punto, essere più controllati, tanto il risultato voluto lo avrebbero raggiunto egualmente e nel testo - che Salemme si è scritto con Ugo Chiti - qualche personaggio è un po' sfocato e due o tre situazioni sanno abbastanza di maniera, ma il film si regge soprattutto sulla presenza di quei due protagonisti che, ognuno per proprio conto, ricorrono a tutti gli espedienti possibili per far divertire. Riuscendoci quasi sempre. Li sostengono le immagini colte di Maurizio Calvesi e le musiche vitalissime di Lucio Dalla. Ancora un dato a favore.