Ornella Vanoni: «Il mio sogno? Cantare le arie di Puccini»
Una serie di canzoni ispirate che spaziano tra rivisitazioni di vecchi brani e inediti composti appositamente dai più grandi autori italiani. Ornella Vanoni, cosa pensa del suo nuovo lavoro? «È un disco che mi rispecchia in pieno. Ho aspettato tanto prima di dedicarmi a un nuovo progetto. Finalmente è arrivato il momento giusto». Nel libretto c'è una dedica a Gesù. Com'è nata quest'esigenza? «Ha cambiato la mia vita in meglio da quando l'ho accettato e mi sono affidata a lui. Per fare un disco bisogna star bene. Ho imparato ad amarlo follemente. Lo sento nel mio cuore». Qual è il brano del suo album a cui si sente più legata? «Ce ne sono molti che mi coinvolgono. Tra questi sicuramente c'è «E del mio cuore» e «Buona vita». Nel nuovo lavoro si avvale della collaborazione di grandi artisti del calibro di Paolo Fresu e Mario Biondi. Come nasce la voglia di fare musica con loro? «Paolo Fresu lo amo. È una persona eccezionale. Quanto a Mario Biondi, è stata un'idea di Lavezzi. Con lui abbiamo preparato una nuova versione di «Cosa m'importa». Nella sua carriera ha sempre alternato l'attività di cantante a quella di attrice. Come nasce questa esigenza? «Ho due talenti e li uso. La scorsa estate ho messo in scena i riti greci e mi sono divertita tantissimo». Come nasce il grande amore per la cultura brasiliana? «Del Brasile non amo soltanto la cultura ma anche la sua natura dove mi rigenero. Lì vado in vacanza con tanto di maschera e boccaglio. A dirla tutta, comincio a sentirmi anche perseguitata da questa terra». Quali sono i cantautori che hanno influenzato maggiormente il suo percorso musicale? «Di certo Gino Paoli e Luigi Tenco. Sono stati i primi veri cantautori. Gino sulle musiche ha perso qualche colpo, ma i suoi testi sono sempre bellissimi. Per il suo talento gli perdono tante cose, anche di avere un brutto carattere. Quanto a Tenco, mi dicevano che era un ragazzo allegro ma io l'ho sempre trovato triste. Un perdente». In quale cantante italiana si riconosce maggiormente? «In realtà sono tre: Elisa, Laura Pausini e Gianna Nannini. Di Elisa mi piace il modo di cantare, così minimale. Con la Nannini e la Pausini mi piacerebbe poter collaborare in futuro». Quali sono i suoi progetti? «In futuro vorrei collaborare con un pianista semiclassico con cui rifare le arie di Puccini. Penso spesso a Bollani e vedrete che lo faremo presto».