Un libro ed una mostra per svelare i sogni segreti di Federico Fellini
Quel diario di scritti e disegni è stato ritrovato e sta oggi per essere svelato al mondo con un libro e una mostra. Il prossimo 17 ottobre arriverà «Il libro dei sogni», poderoso volume edito da Rizzoli che svela agli occhi dei lettori trent'anni di visioni di Fellini o, come le definì lui stesso col suo inossidabile umorismo, di «segnacci, appunti affrettati e sgrammaticati». Ma in quei 400 disegni conditi con riflessioni in una nitida, leggibilissima, calligrafia corsiva c'è tutta la vita e l'arte di un uomo che ha affascinato il mondo. I disegni del diario sono stati realizzati in due formati: uno più grande e uno più piccolo. Per questo la sua pubblicazione viene proposta in due edizioni, una più grande, in tiratura limitata, da 300 euro, e una più «maneggevole» da 95 euro. Comunque Rizzoli ha promesso, in un futuro non troppo lontano, di preparare un volume a prezzi più popolari. Cento disegni in formato gigante e in più oggetti e filmati animeranno invece l'esposizione «Fellini oniricon», a cura di Tullio Kezich e Vittorio Boarini, al via, il 17, all'Auditorium Parco della Musica di Roma in concomitanza con «Cinema - Festa internazionale di Roma». La Mostra è articolata in otto sezioni, più una raccolta di disegni originali staccati da Fellini stesso dal libro. L'esposizione è corredata da 50 foto di scena. Al termine del percorso in una teca a prova di proiettile, ha annunciato Boarini, presidente della Fondazione Fellini, campeggeranno gli originali dei due libri. La mostra, allestita nello spazio «Risonanze» e ad ingresso libero, proseguirà fino al 7 novembre. Boarini ha raccontato l'odissea di questi disegni che, per anni, sono stati custoditi in una cassetta di sicurezza di una banca romana mentre i numerosi eredi decidevano cosa farne. Ora finalmente anche questo aspetto dell'arte di Fellini sta per essere svelato. Con una piccola riserva. I due gruppi di disegni vanno dal '60 al '68 e dal '74 al '90. C'è un «periodo vuoto» che, per il momento, come tanti lati del maestro riminese, resta un mistero.