di MARCO CASTORO MAURIZIO Costanzo torna alla Rai.

Lui,dopo i trascorsi gloriosi di Buon pomeriggio, tanti anni fa, ci torna cavalcando l'onda: quella della radio del nuovo direttore Caprarica. Un matrimonio che sembra funzionare, anche se siamo ancora ai preliminari. Basta guardarli e ascoltarli: si scambiano complimenti come due innamorati. Lanciano proclami di grandezza. Sono pronti a trascinare la radio verso quella grande rivincita attesa da anni nei confronti della tv. «Caprarica è un vero trascinatore» ha detto Costanzo. E il direttore ha spiegato e motivato l'ingaggio dell'anchorman: «Pensiamo soprattutto ai più giovani che scelgono le emittenti commerciali, a tutti coloro che ci danno fiducia con una programmazione che non insegua ma che sia in grado di orientare il mercato». L'ingaggio di Costanzo non è l'unica perla di primavera. In sua compagnia ci sono gli altri acquisti: da Timperi alla Bonaccorti, a Giulia Fossà. «Ho faticato poco a convincerli - ha confessato Caprarica - hanno molto entusiamo e una grande conoscenza del mezzo. L'unico novizio della radio in pratica sono io». E non è poco un simile slancio di umiltà per un direttore che in redazione viene considerato una specie di Re Sole. Che splende, che illumina ma che - come spesso accade a chi comanda - divide i suoi «sudditi». La redazione del giornale radio, infatti, non ha ancora assimilato gli ultimi cambiamenti di organico che già si trova davanti a un'altra più che probabile rivoluzione dei palinsesti. Trasmissioni come Il baco del millennio, Baobab, e Questioni di borsa rischiano una sforbiciata che si traduce in un taglio dei minuti di programma. Caprarica ha le idee chiare. Fa e disfa. Vuole lasciare un segno alla sua gestione. La scelta di Costanzo è significativa. Gli ascolti sono in crescita: si parla di oltre 6,5 milioni in media al giorno, le edizioni del tg sono 34 spalmate nelle 24 ore. La nuova trasmissione di Costanzo si chiamerà L'uomo della notte, in onda dal 9 aprile (il lunedì di Pasqua) da mezzanotte e un quarto all'una, quattro volte alla settimana. Costanzo sulla scia di Fiorello per ridare vigore alla sorella cieca della tv. Chissà se prima o poi anche Baudo e Bonolis possano seguire l'onda per arrivare sulla nuova terra promessa. «La radio è un mezzo caldo - ha detto Costanzo - che stimola la fantasia. La notte si può raccontare in tanti modi, recitare una poesia o riflettere dopo aver ascoltato una storia, uno stato d'animo». CDA — Chissà se il ritorno alla Rai di Costanzo sia solo un piccolo passo in attesa di grandi incarichi. Per il momento dal settimo piano di viale Mazzini non si hanno conferme. Tutt'altro. La situazione che si ta vivendo non è delle migliori per pensare ai progetti. Il muro contro muro che ha impedito la nuova ondata di nomine non è stato ancora abbattuto. È proprio notizia di ieri che due consiglieri cda del Polo, Staderini e Malgeri, si siano rivolti al presidente Petruccioli per chiedere una mediazione per ricomporre la frattura con il direttore generale Cappon. Quello che sembra ormai acquisito (almeno per il momento) è che non ci saranno novità né a RaiUno né a RaiDue. Quindi Minoli è destinato a scaldare la panchina almeno per un altro po' di tempo. RAI INTERNATIONAL — Per il neo direttore Piero Badaloni gli ostacoli non finiscono mai. Anzi, la sua sta diventando una vera e propria corsa a handicap. Le assunzioni non arrivano, la convenzione con Palazzo Chigi nemmeno. Il malessere serpeggia in redazione. Badaloni è ai ferri corti con due vicedirettori, Messa e Porcarelli. Per cercare di ricucire lo strappo è intervenuto addirittura il capo del personale Braccialarghe. Porcarelli era stato mandato in ferie forzate dal direttore perché accusato di non aver gestito al meglio la nuova programmazione. Gli viene rimproverato soprattutto la fine di una trasmissione di servizio, seguitissima dagli italiani nel mondo: Sportello Italia, curato e condotto dalla brava Francesca Alberisi per ben sette anni. Come