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Opere di Tiziano, Schiele, Mondrian, Dürer Una mappa completa dell'arte nell'Unione

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Oggetti di eccezionale valore che non si incontreranno mai più e uno a simboleggiarli tutti: il vaso del IV secolo avanti Cristo su cui è raffigurato «Il ratto d'Europa». L'Italia ospita le celebrazioni per i 50 anni dei Trattati di Roma e chiama a raccolta i «Capolavori dell'arte europea» con una straordinaria e simbolica mostra, al Quirinale, che sarà aperta al pubblico da sabato 24 marzo al 20 maggio. L'avventura comincia con l'emlematica figurina seduta, quella «Madre terra» arrivata da Malta, testimonianza della rivoluzione neolitica dei primi agricoltori del Vicino Oriente. Più di due millenni di storia la separano da un'altra elegante statuina, quella della «Kore» dell'Acropoli di Atene (VI sec a C). Prestate da Bulgaria, Romania, Cipro, opere diverse raccontano dell'età bizantina, dai gioielli del tesoro scoperto a Veliki Preslav (IX-X sec), all'icona del del Museo bizantino di Nicosia, l'affresco del museo nazionale di Bucarest. Ancora un balzo in avanti: a ricordare uno dei periodi più fertili della storia europea, quello dal Rinascimento al Seicento, una tela di Tiziano (l'Italia ha scelto il ritratto di gentiluomo, detto «L'uomo dagli occhi grigi», arrivato da Palazzo Pitti) e poi Dürer, Velasquez, Van Dyck. L'Ottocento rivive con l'inglese William Turner, lo svedese Carl Wahlbom, il finlandese Albert Edelfet, il polacco Jan Matejko. Grande spazio al Novecento, testimoniato nelle opere scelte da 14 Paesi. Tra questi la Francia, che ha prestato il «Pensatore» di Auguste Rodin, e poi l'Austria, con «La donna sdraiata» di Egon Schiele, l'Olanda, che ha portato una «composizione romboidale» di Piet Mondrian, l'Irlanda, con un quadro del suo pittore poeta Jack Butler Yeats. Un viaggio nella storia e nell'arte alla fine del quale rivivono il cammino, ma anche le battute d'arresto dello sviluppo culturale e spirituale del Vecchio Continente. «Queste opere - ha commentato nel suo messaggio il Presidente Napolitano - ci mostrano come l'Europa sia stata e sia nello stesso tempo una e plurale, capace di ritrovarsi, senza annullare le sue diversità, in un comune spazio culturale e quindi in un comune progetto di integrazione economica, giuridica e politica». Dopo l'inaugurazione solenne di venerdì 23 marzo, con il presidente Napolitano e il presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso, i presidenti dei parlamenti dei Paesi dell'Unione e i rispettivi ministri della Cultura, la mostra sarà aperta al pubblico dal 24 marzo, gratis con l'eccezione della domenica, quando, con il consueto biglietto di 5 euro, è prevista anche una visita del Palazzo del Quirinale. Tutto nel Salone dei Corazzieri, con i suoi 470 metri quadrati, la sala più vasta della «Casa degli italiani». Un'opera per ogni Paese dell'Unione, chieste personalmente dal presidente Giorgio Napolitano ai diversi capi di stato. 28 opere in tutto, curate da Louis Godart, il consigliere per la conservazione del patrimonio artistico della Presidenza della Repubblica, con l'allestimento di Luca Ronconi e Margherita Palli. E in più, perno simbolico della rassegna, lo straordinario «Vaso d'Europa», quel cratere del IV secolo recuperato proprio un anno fa dai carabinieri dei Beni Culturali, le cui pitture attribuite al greco Asteas, raccontano il «Ratto D'Europa». Capolavori scelti con cura, che appartengono a vari periodi fondanti della storia europea. E che in un vortice di emozioni raccontano un viaggio nella storia lungo 5000 anni. A testimoniare il respiro internazionale della manifestazione un lungo articolo dedicato all'evento dal quotidiano londinese Financial Times: «Roma mostra all'Europa il cuore della sua arte», il titolo dell'articolo. Tra le righe si legge che «il presidente Napolitano ha messo a segno un colpo spettacolare», ottenendo dal presidente francese Jacques Chirac la promessa di avere in prestito il famosissimo «Pensatore» di Rodin, custodito al museo parigino dedicato allo scultore. I capolavori europei si potranno visit

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