di LIDIA LOMBARDI NESSUNA sopresa che nella Capitale ci siano piazze, strade dove ogni pietra è uno ...
Un input ai frettolosi turisti e agli stessi romani, inconsapevoli del ben di Dio che posseggono. Dunque, sabato e domenica prossimi andatevene in piazza del Collegio Romano. Soprattutto perché, grazie alle Giornate di Primavera del Fai, vengono aperti portoni solitamente invalicabili. Vi godrete una sfilza di suggestioni che il solo isolato del Collegio Romano affastella (nella facciata cinquecentesca dell'Ammannati ha l'ingresso del Liceo Visconti, in un lato quello del Ministero per i Beni Culturali, nell'altro la chiesa di Sant'Ignazio). Ci sono un grande Papa, Gregorio XIII, e un grande Santo, Ignazio da Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù, dietro quelle pietre. E la volontà di creare una scuola che ebbe tra i docenti illustri gesuiti ed eruditi come Athanasius Kircher e tra gli allievi i figli delle nobili famiglie capitoline. Grazie al Fai si potrà vedere, nella sede del ministero per i Beni Culturali, la celeberrima Sala della Crociera, un tempo sede della Biblioteca Nazionale Centrale; il liceo classico «Ennio Quirino Visconti», col portone proprio sotto l'orologio del Collegio Romano, lo Storico Ufficio di Meteorologia e Geodinamica con ingresso in via del Caravita 7/a. Altri quattro i luoghi segreti aperti nel week end a Roma. L'austero Palazzo della Marina, sede del ministero della Marina (lungotevere delle Navi, 17); il collegio del Nazareno e il Museo Mineralogico, in largo del Nazareno 25; il palazzo Boncompagni Corcos in via del Governo Vecchio 3; la cripta della seicentesca chiesa dei SS. Luca e Martina (via della Curia 2), disegnata da Pietro da Cortona. Nel Lazio i beni squadernati una tantum sono trenta: si va dal monastero benedettino di S. Andrea ad Arpino al palazzo Cantelmo di Atina (Frosinone); dal palazzo e torre civici di Sabaudia (Latina) alle chiese campestri di Amatrice (Rieti). Altrove itinerari più lunghi, una sorta di trekking sulla via dell'arte e della storia: nella Tuscia si seguono architetture e decorazioni rinascimentali e barocche in un percorso all'insegna dei Farnese che tocca Capodimonte, Canino, Cellere, Farnese, Gradoli, Montefalcone; nel Reatino si percorre l'antico tracciato della via Salaria, da Torricella in Sabina al ponte romano del Sambuco (ore 10 e 15, solo su prenotazione al 328-5648261). E il resto del Bel Paese? Gli appuntamenti sono quest'anno 500 (nel '93, alla prima edizione, erano 50), in 200 città. Con un'attenzione in più per gli edifici del '900 e l'archeologia industriale. Si visiteranno mulini e fabbriche, il Palazzo della Borsa di Milano, la Sinagoga di Trieste, un acquedotto a Siracusa, la villa medicea di Firenze dove ha sede l'Accademia della Crusca. E in Sicilia chi ha il brevetto sub si godrà in immersione una tonnara (l'elenco completo dei monumenti aperti è nel sito www.fondoambiente.it). Gongola Giulia Crespi, presidentessa del Fai e di recente entrata in una delle commissioni del Consiglio Superiore dei Beni Culturali, per la crescita delle sue Giornate, che si svolgeranno con l'aiuto di 7 mila volontari (mille vengono dalla Protezione Civile) e di giovani studenti nel ruolo di apprendisti ciceroni. Ma lancia anche un j'accuse all'assalto del «cemento delle costruzioni sopra e sotto la terra, perfino con i garage che si scavano per portare le auto nei centri storici, la cosa più anti-moderna che possa esistere». Il ministro per i Beni Culturali, Rutelli, la sostiene con l'annuncio di una «controffensiva» per la tutela del paesaggio italiano. Che sia efficace perché dal dopoguerra l'Italia non conosce che scempi. [email protected]