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Si danno appuntamento a Roma Nobel, Oscar e irriducibili ribelli

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E sì, chi si è convinto, malconsigliato da qualche insegnante insonnolito, che la matematica e, prima ancora, l'aritmetica, siano distese aride e salate, ha l'occasione di ricredersi. A Roma, per fare giustizia di muffiti preconcetti crociani (le scienze sono nulla, la letteratura è tutto), arriva il Festival della Matematica, al via da domani fino a domenica all'Auditorium Parco della Musica. Questa prima edizione della manifestazione dal titolo «La bellezza dei numeri e i numeri della bellezza», sarà animata dalle massime star del settore: ci saranno John Nash, premio Nobel per l'economia nel '94 e ispiratore della favola visionaria narrata nel film «A beautiful mind», e poi Andrew Wiles, l'uomo che nel '95 ha abbattuto uno degli «argini culturali» della matematica, dimostrando l'ultimo teorema di Fermat. E non sono da meno per la loro dimestichezza con i numeri Michael Atiyah e Alain Connes, medaglie Fields (gli Oscar della matematica) nel 1966 e 1983. Il primo parlerà su «Bellezza e verità in matematica», mentre il secondo toccherà alcuni dei temi filosofici che ha già discusso nei suoi due volumi: «Pensiero e materia» e «Triangolo di pensieri». Ci saranno anche il premio Pulitzer Douglas Hofstadter, il genio della teoria dei frattali, Benoit Mandelbrot, e ancora Dario Fo, il musicista premio Oscar Nicola Piovani, in una girandola di mostre, appuntamenti e conferenze. E chi fosse atterrito da una tale parata di scienziati, cattedratici, accademici e, più in generale, di geni con un quoziente d'intelligenza triplo rispetto al classico secchione che tanto ci faceva rabbia, si deve subito rassicurare. Il Festival della Matematica, diretto dal curatore scientifico Piergiorgio Odifreddi, non è per i secchioni. Non deve e non vuole fare paura, ma è l'occasione giusta per fare pace con numeri e cifre, nel nome di divertimento e fantasia. Tra le veramente tante iniziative c'è anche «MateFitness», una «palestra» della Matematica. Si tratta di uno spazio che vuole dimostrare a tutti con semplicità quanto la matematica sia utile e divertente in tante circostanze quotidiane. Altro che scienza esatta: qui siamo nel campo del divertimento e chiunque potrà cimentarsi in prima persona con giochi, esperimenti, rompicapo, ginnastica per la mente e attività interattive. Ad aiutare chi da una vita è in guerra con i numeri ci saranno dei «personal trainer» scientifici che sapranno guidare ogni visitatore in un percorso ideato appositamente per dimenticare la paura della matematica. Tra le mille iniziative anche, interessantissima, una dimostrazione dell'applicazione della matematica all'archeologia. Nella mostra «Matematica per Archeologia» si spiega, passo per passo, come è stato possibile ricostruire i pavimenti delle botteghe dei Mercati di Traiano, a Roma, divorati da quasi duemila anni di storia. A questi mosaici mancano parti anche ingenti, ma applicando teorie matematiche si è riusciti a ricreare la disposizione di ogni singolo tassello e grandi disegni ora possono essere ammirati nella loro interezza. Saranno anche esplorati i legami tra matematica e filosofia, in un incontro con alcuni dei più noti matematici-filosofi italiani. Tutto per ricreare un legame antico, dalle inequivocabili radici magiche, che però la cultura occidentale moderna sembra aver dimenticato: quello tra gli uomini e i piccoli amici numeri. Dai tempi delle mastabe egiziane, passando per i druidi e per gli arditi ingegneri romani, i numeri sono stati i fedeli alleati dell'uomo per sopravvivere, costruire e poi conoscere e cambiare la natura. Una bella e anche divertente alleanza che l'educazione accademica ha messo da parte, mortificato e infine dimenticato. Il vero spirito di questa manifestazione sembra voler essere proprio questo: riscoprire la matrice pratica e po

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