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Ascolti stratosferici (con punte del 76 per cento) per la puntata finale vinta da Federico

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Federico, il trionfatore di «Amici» è perfidello. Le sue critiche al vetriolo trapassavano i colleghi-concorrenti da parte a parte. Le valutazioni spietate di alcuni professori molto esigenti contribuivano, sistematicamente, a spedire sotto ai tacchi l'autostima degli scolari della ruspantissima scuola di Maria De Filippi. Dopo aver alzato il trofeo ha confidato i suoi sogni: «Finora non ho avuto alcun contatto, ma spero di essere notato per fare il musical». E ancora: «"Amici" non è il festival di Sanremo, è un programma televisivo in cui conta il percorso che fai, il tuo carattere, quanto hai dato e quanto hai vissuto quest'esperienza. Se fosse stato Sanremo non mi sarei neppure classificato». È stato un gioco al massacro quest'anno «Amici», una gara di nervi e di sadismo sotto la sapiente guida di una chioccia cattiva. Domenica sera la finale in prime time su Canale 5 ha fatto boom realizzando il 37,94 per cento di share e 6 milioni 684 mila telespettatori. L'anno scorso il talent show fece il 35,19 per cento di share (e 6 milioni 323 mila telespettatori), con picchi del 76% nella fase finale. Non bastasse, è già nella top ten dei libri più venduti, al terzo posto e con oltre 100 mila copie, il romanzo uscito il 27 febbraio "A un passo dal sogno", ispirato alla scuola di «Amici», scritto da Chicco Sfondrini e Luca Zanforlin, due tra gli autori del programma. E mentre Canale 5, ora, srotola tappeti rossi sulla strada della zarina Maria De Filippi il Belpaese s'interroga, ancora una volta, sul fenomeno «Amici», il grande sogno mediatico che calamita i teen agers italiani. «Quest'anno ha funzionato molto la rissa, la reality cattiveria tra ragazzi e professori-ragazzi - dice Lucia fan sfegatata del programma cult - Gli autori hanno accentuato la competitività con vari mezzi. Il più sadico è stato l'uso massiccio del rvm. Facevano vedere al concorrente un video con i commenti negativi che i colleghi-serpenti facevano su di lui. Tanto per scatenare la lite». La perfidia più raffinata? L'entrata in scena dei professori prima della perfomance. Peggio di una mazzata in testa per chi deve sostenere una prova aristica davanti a una platea tv, per giunta. Il candidato barcollava sotto un giudizio ipercritico, a volte una sentenza senza possibilità d'appello. «Non puoi ballare, hai i piedi piatti» disse la prof di danza Alessandra Celentano alla povera Agata. E la telecamera implacabile inquadrava la ragazza che singhiozzava e la mistress De Filippi che non batteva ciglio. «Amici» realizza l'illusione di tanti ragazzi, diventare cioè ballerini e cantanti. È un sogno taroccato, anche questo fa parte del gioco. Lo spettacolo televisivo ha una regola precisa e cioè il do ut des. In cambio dell'accesso all'ambitissima arena, i ragazzi si consegnano alla gogna mediatica. Il pubblico in studio, composto per la maggior parte da signore orribili e rancorose, ha licenza di dire quello che vuole. Non è più spensierato e ridanciano come quello della Corrida. Nella madre di tutti i reality ha il ruolo del critico competente. Alla scuola della De Filippi, a differenza di «Fame - Saranno famosi» a cui idealmente, e non solo, s'ispira - gli studenti si cimentano con tutte le discipline: si fabbricano prodotti da musical (e infatti poi si mette su uno spettacolo tipo Grease e Footloose e si va in giro per teatri). È come un serpente che si morde la coda. Il ragazzo nasce, cresce e muore là dentro. E qui si apre il capitolo della formazione. Sui siti on line, tantissimi, di sostenitori e detrattori del programma della De Filippi (da "Nemici di Maria" al "tvblog") in pochi sollevano la questione della professionalità. Sanno realmente cantare, sanno ballare? «È un problema secondario - spiega la fan Lucia - per un pubblico televisivo abituato ai balletti della Gregoraci, della Bianchetti oppure delle Veline che al massimo sanno muovere il fondoschiena con perizia da cubista, la scuola della De Filippi è grasso che cola». La grande stagione tv delle Heather Pa

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