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Burla della Perego al Tg5: Rossella s'infuria. Baudo tagliato dal Tg1

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Con Iva Zanicchi, matronale e dunque credibile, ad annunciare in coda al Tg5 che Paola Perego aveva deciso di abbandonare il gallinaio pomeridiano. La maggioranza silenziosa del pubblico già esultava, e invece niente: era solo un perverso stratagemma per "trainare" l'ascolto, a detrimento della credibilità del notiziario e della serena digestione di chi si trovava davanti al video. Per fortuna, l'inverno mite offriva uno dei suoi rari vantaggi: meglio una sana passeggiata che farsi prendere per i fondelli da chi tarocca persino se stesso. Ed era solo la punta di un iceberg, che anche in questo weekend, galleggiava inquietante dentro la scatola televisiva, con idee alla deriva e il rischio di mandare definitivamente in pezzi il congegno. Ecco Rai e Mediaset a spartirsi porzioni di responsabilità. Tra risse di prammatica, invenzioni autoriali azzardate, querele sparse. Un fine settimana ad altissimo caos, inaugurato dal Venerdì Nero di Ranieri, che reclamava indietro lo smarrito ruolo di padre, ma rigorosamente in diretta tv e in prime time, dopo 36 anni di mancati incontri con la figlia naturale. Il mondo marcio della canzonetta. A distanza di tre giorni, la sortita ad effetto dell'aedo di "Erba di casa mia" merita forse un ultimo appunto. Nulla da eccepire sul ritrovato slancio familiare, se serve ad azzerare sensi di colpa genitoriali e a rasserenare - tardivamente - l'orizzonte emotivo della ragazza. Ma inquieta Ranieri quando dice: «Cristiana era nata dopo una notte d'amore, io avevo 19 anni. Mi allontanarono da lei sostenendo che la vicenda non avrebbe giovato alla mia carriera». Tristissimo pensiero, che getta ombre sordide sulle hit parade e le "Canzonissime" d'antan. E che, rovesciato, non ha garantito risultati neppure stavolta: con il telefilm di culto del "Dr.House" a togliere platea al lacrimevole abbraccio tra papà Massimo e il suo piezz'e core. Domenica bestiale. Uno cerca requie tra le notizie che pietrificano l'abbacchio nello stomaco: l'Afghanistan, le pensioni, la malasanità. Dopo l'amaro Averna vedi spuntare la silhouette da caposala della Zanicchi e la senti rivelare: «Tra poco la Perego rivelerà in conferenza stampa perché ha abbandonato "Buona Domenica". Da questo momento conduco io». Nello studio del Tg5 Salvo Sottile e Barbara Pedri mascherano l'imbarazzo sperando che quella sia davvero una notizia. Macché. Il tempo della sigla e di qualche spot e ricompare Paola. Vorrebbero calarla addirittura dall'alto, in una specie di altalena: ma pare che la carrucola si inceppi e lei rimane sospesa lassù, invocando scale di soccorso e denunciando vertigini. Alla fine la portano a terra e a casa pensano: oggi non ce ne va bene una. Il contenitore Mediaset si mette in moto, e scoppia la rituale gazzarra. La Perego intervista Nina Moric, che smentisce di volersi separare dal disinvolto agente di paparazzi Fabrizio Corona (quello messo sotto osservazione dal pm Woodcock). D'un tratto, partono graziosi missili: insulti incrociati tra la Moric («Io non devo dire grazie a nessuno») e la mortificata Gregoraci; tra Bettarini («Fabrizio, hai mangiato per anni e in modo indegno e vergognoso sulla mia famiglia») e Corona; tra quest'ultimo e il giornalista Maffei, che annuncia querele. I telespettatori guardano il cielo e decidono di uscire, anche se minaccia pioggia. Nel frattempo, il Comitato di Redazione del Tg5 fa sapere di non aver gradito la burla della Zanicchi, «presumiamo organizzata a priori, e a nostra insaputa, che danneggia la credibilità di un segmento autorevole di informazione come un telegiornale». Il direttore Rossella rincara la dose: sospesi sine die i collegamenti tra il suo Tg e "Buona Domenica". Ma l'estroverso autore Cesare Lanza, inventore del "Ring" dove gli ospiti devono suonarsele dialetticamente, non ci sta: «Mi auguro che in questo depresso Paese si recuperi presto almeno un pizzico di senso dell'umori

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