Sophia Loren
Una volta, la più celebre forse, l'ha fatto davanti alla platea più vasta possibile: era il 1991, ritirava l' Oscar alla carriera allo Shrine Auditorium e lo dedicò, così disse, «ai tre uomini della mia vita». Oltre al marito, ai figli Carlo jr. e Edoardo. Per la verità di uomo nella sua vita, per sua stessa ammissione, ce ne era stato come minimo un altro, Cary Grant. La storia è nota: durante le riprese di «Un marito per Cinzia», il divo americano si innamorò di lei e anche la Loren non era insensibile al suo fascino. «Avevo 23 anni. Non ero pronta per lasciare l'Italia. Avevo paura di cambiare completamente la mia vita. E poi avevo Carlo, la cosa più importante». Del suo matrimonio, la Loren ha spesso ripetuto, come di recente: «ho vissuto un romanzo d'amore con mio marito, Carlo Ponti, che dura ancora». Nel '99, alla tedesca Suddeutsche Zeitung si definì «felice, molto felice nel mio lungo matrimonio». Così, come aveva sempre difeso il suo matrimonio anche nei momenti più critici, quando giornali e riviste insinuavano di storie «parallele» più o meno esplicitamente. Nell'82, in una di queste occasioni (qualcuno aveva scritto di una storia della Loren con un fotografo francese), disse al «Ladie's Home Journal»: «Il fatto che siamo ancora sposati è la risposta migliore che posso dare a tute queste voci di cattivo gusto. Si tratta di storie che si esauriscono da sole perchè destituite di ogni fondamento». Alla Loren e a tutta la famiglia Ponti ieri sono arrivati moltissimi messaggi di cordoglio tra i quali quello del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.