«Will Smith mi ha scelto tra tanti registi»
Se hai un sogno devi difenderlo. Se vuoi qualcosa, va e prenditela». Con queste parole, Chris Gardner ha commosso mezzo mondo, raccontando nel 2003 la sua faticosa risalita in un programma televisivo americano. Da brillante venditore, Gardner si era ritrovato in serie difficoltà economiche, tanto da essere abbandonato dalla moglie e, solo con suo figlio di 5 anni, era costretto a dormire per strada tra i senzatetto. Nonostante i suoi guai, Chris continuò a essere un padre affettuoso e presente e l'amore per suo figlio lo ha poi condotto a realizzare il sogno di una vita migliore per entrambi: oggi è direttore generale della Gardner Rich & Company, una compagnia di intermediazione finanziaria con sedi a New York, Chicago e San Francisco. Quella di Gardner è la storia di un fallito che arriva poi al successo. In quel periodo, nel 2003, l'attore Will Smith stava girando a Vancouver «Io, Robot», ma vide quella trasmissione e decise di farne un film. Dopo l'incontro con Gardner, Steven Conrad ha scritto la sceneggiatura, ma per realizzare la pellicola di un grande sogno americano realizzato, mancava solo un bravo regista. E Will Smith, dopo aver visto i film di Gabriele Muccino «L'ultimo bacio» (del quale è stato fatto ora in Usa un remake del regista Tony Goldwyn) e «Ricordati di me», scelse proprio il già apprezzato autore italiano per iniziare le riprese di «The pursuit of Happiness» (La ricerca della felicità). «La cosa che mi ha letteralmente conquistato di questa storia - ha rivelato Muccino - è stato il disperato tentativo di sopravvivere del protagonista e il sapere che la cosa più preziosa che aveva e che stava proteggendo era il figlio. Chris sopporta l'inimmaginabile, ma fa in modo che tutte le cose peggiori che gli succedono non abbiano alcun effetto sul figlio. È un viaggio di famiglia, sulla forza della paternità. Un viaggio disperato e reale che diventa qualcosa di epico perchè tocca valori universali. Dirigere Will è stato fantastico, ho imparato molto da lui e spero che la cosa sia stata reciproca. È stato commovente avere sul set Jaden, il figlio di Smith, tra i due c'era una grande alchimia e tra un ciak e l'altro si raccontavano un mucchio di barzellette, poi inserite nel copione. Gardner ci ha seguiti sul set: i suoi suggerimenti sono stati fonte d'ispirazione per tutti. Smith dice di essere stato conquistato dal mio modo di raccontare l'emozione. Volevo che il pubblico sapesse e percepisse che il film non è frutto della fantasia, quella rappresentata sullo schermo è la vita vera di un uomo che ha davvero vissuto quegli incubi e alla fine ce l'ha fatta». Gardner ce l'ha fatta sul serio, al punto che durante la produzione del film, ha deciso di scrivere la sua storia che uscirà ora in Italia pubblicata da Fandango. Il film, girato a San Francisco e prodotto dalla Sony con un budget di 60 milioni di dollari, sarà da venerdì nelle sale distribuito da Medusa, dopo aver già incassato circa 125 milioni di dollari in Usa. Giovedì è attesa la conferenza per «La ricerca della felicità», con Gabriele Muccino, Jaden e Will Smith, che per questa interpretazione ha ricevuto la nomination e resterà a Roma anche venerdì per presentare il libro insieme con l'autore, Chris Gardner.