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Mito della musica rock

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Bowie spegne al cinema sessanta candeline

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La sua carriera di anni ne ha più di 40, visto che il suo primo singolo, «Can't help thinking about me», venne pubblicato il 14 gennaio del 1966. Pochi anni dopo era già un mito giovanile, il fondatore del glam rock, padre putativo di buona parte della generazione del rock inglese degli Oasis. Nonostante i suoi album siano da tempo lontani dai primi posti delle classifiche, Bowie resta uno dei protagonisti assoluti della scena mondiale: dal 1997 è anche quotato in Borsa, grazie all'emissione dei Bowie Bonds effettuata offrendo a garanzia le royalties ricevute per i dischi venduti fino al 1993 (circa un milione di copie all'anno). Da questa operazione pare che abbia ricavato più di 40 milioni di euro. Ha ricevuto il Grammy alla carriera, equivalente musicale dell'Oscar, mentre «Q», una delle più prestigiose riviste specializzate del mondo, ha inserito tre dischi di Bowie nell'elenco dei 100 album fondamentali della storia del rock: «Ziggy Stardust», «Honky Dory» e «Low» aggiungendo il suo nome all'elenco dei più importanti produttori della storia. Ormai l'intervento di angioplastica al cuore, a causa del quale nel 2005 ha dovuto interrompere una tournee e annullare tutti i suoi impegni, è solo un ricordo. Nonostante la sua attività sia rimasta intensissima, negli ultimi anni Bowie non ha più ritrovato il successo: «Black Tie White Noise», «Outside», «Hours», «Reality», «Heathen» sono album lontani dalla magia di un tempo. Ma è rimasto un protagonista. Anche il matrimonio con Iman contribuisce al suo mito così come le numerose incursioni al cinema, compresa l'ultima, nelle sale in questi giorni, in «The Prestige» in cui è uno scienziato con baffi e ghette, Nikola Tesla: curiosamente per uno che ha costruito la sua leggenda incarnando alter ego di fantasia, è l'unico personaggio esistito del film.

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