Sarà in concerto nella Capitale dal 19 al 22
Reduce dal trionfale trittico live a Milano, Claudio Baglioni esprime tutto il suo amore per Roma e per i romani. Una passione indissolubile che in questa vigilia di Natale si rinnova con quattro concerti al Palalottomatica vicini al tutto esaurito, da martedì 19 a venerdì 22 (sono in vendita gli ultimi biglietti), grazie ai quali Claudio può riabbracciare proprio quegli «angoli, luci, voci ed espressioni senza le quali le note e le parole cucite insieme lungo la strada non avrebbero avuto per me né lo stesso sapore, né lo stesso valore. Raccoglierle tutte qui e offrirle a questa città è un po' come cercare di ripianare un debito che non potrà mai essere saldato fino in fondo». Cinquanta canzoni, alcune delle quali ritrovano il fascino della versione originale, in quasi tre ore di musica: in concerto Baglioni ripercorre le tappe fondamentali del suo percorso artistico riassunte nelle due antologie «Tutti qui» e «Gli altri. Tutti qui», due cofanetti tripli che hanno scalato contemporaneamente la classifica. A fine ottobre Claudio ha pubblicato anche il doppio album di cover «Quelli degli altri tutti qui», nel quale rende omaggio a trenta capisaldi della canzone italiana degli anni '60. «Vorrei realizzare un evento live dedicato esclusivamente a questi capolavori, che sono lo specchio di un'Italia semplice e povera, meno cinica e furba, ma più aperta al sogno e alla speranza», promette Claudio e infatti l'unica cover in questo tour è «Cinque minuti e poi» di Maurizio Arceri, interpretata prima dell'ultimo medley con le superhit «Questo piccolo grande amore», «Amore bello», «E tu», «Sabato pomeriggio», «E tu come stai» e «Solo». Il concerto è caratterizzato da cinque medley ispirati ai quattro elementi aria, acqua, terra e fuoco, ognuno con un'anima sonora diversa: le chitarre jè jè di «Porta Portese» e «Signora Lia»; il folk di «Ragazza di Campagna» (che a Milano Claudio ha cantato seduto in braccio a una signorina della prima fila), «I vecchi» e «Fotografie»; il rock di «Io me ne andrei» e «Bolero». A governare tutti gli elementi, il quinto è l'amore. Il palco al centro del palasport è stato disegnato dallo stesso cantautore-architetto, che accenna anche qualche passo di danza. Fra i nuovi arrangiamenti segnaliamo il quartetto d'archi in «Avrai» e i quattro sax di «Adesso la pubblicità»; mentre «Via» ha un assolo di tastiere nel mezzo, poi trombe e tromboni ci accompagnano fino all'incalzante finale affidato alle percussioni. È molto suggestiva l'introduzione di «Io sono qui»: undici chitarristi eseguono l'intera scala di accordi fino a quello iniziale del brano suonato da Baglioni, che subito dopo si ripresenta in scena con un elegante frac per l'apoteosi finale sulle note di «Mille giorni di te e di me» e «La vita è adesso». E domani? Andrà al Festival di Sanremo? «Solo se avrò un progetto particolarmente interessante. E comunque nessuno mi ha ancora invitato».