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Le elezioni dei Papi da San Pietro a Benedetto XVI Il cardinale Bertone: è lo Spirito Santo a decidere

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Sono questi alcuni tra i preziosi oggetti esposti alla mostra "Habemus Papam: Le Elezioni Pontificie da San Pietro a Benedetto XVI" presentata, ieri, presso la sala della Conciliazione del Palazzo Apostolico Lateranense di Roma. Una mostra aperta al pubblico, fino al 7 aprile, nelle sale del Museo Storico Vaticano sito nell'Appartamento di Rappresentanza del Palazzo Apostolico del Laterano. Quattro le sezioni (Morte ed esequie del Pontefice, il Conclave, la Proclamazione, le Cerimonie del "Possesso"), all'interno delle quali si possono ammirare reperti di diverso tipo: stampe, cimeli, abiti, ritratti, fotografie e quadri. Un totale di centoquaranta opere, per conoscere da vicino le figure emblematiche dei Pontefici. Alla morte di ogni Papa si apre un periodo che suole chiamarsi di Sede Apostolica Vacante e che termina con l'elezione del suo successore. Uno dei momenti più esaltanti della plurimillenaria storia del cattolicesimo è costituito certamente dal rito dell'elezione papale, detto "Il Conclave" dal latino "cum clave" ovvero "chiuso a chiave" per alludere alla clausura a cui sono costretti i cardinali a garanzia della riservatezza della loro votazione. Ed è a molti Conclavi della storia dei Papi che la mostra "Habemus Papam" si dedica. Come è spiegato all'interno della mostra, fu Papa Niccolò II nel 1059 a fissare le prime regole per l'elezione del Pontefice con il decreto "In nomine Domini", sebbene le procedure abbiano subito varie modifiche nel corso dei secoli. Il primo conclave si tenne nel 1241, quando l'assemblea dei cardinali fu reclusa nel Septizonio dal senatore Matteo Orsini per eleggere Celestino IV. Nel 1268 i cardinali si riunirono invece a Viterbo per eleggere Clemente IV. Giovanni Paolo II ha promulgato il 22 febbraio 1996 la costituzione apostolica "Universi Dominici Gregis" aggiornando le norme che regolano la "vacanza della sede apostolica". Le opere esposte provengono dai Musei Vaticani, dall'Archivio Segreto Vaticano, dalla basilica di San Paolo fuori le Mura, dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, dal Capitolo della Arcibasilica di San Giovanni in Laterano, dalla Basilica di San Pietro in Vaticano e da varie collezioni private. Opere che aiutano a comprendere i segreti dei pontificati da San Pietro ad oggi, con uno sguardo particolare all'ultimo pontificato, quello di Papa Benedetto XVI eletto soltanto un anno e mezzo fa, il 19 aprile 2005. Tra i tanti preziosi documenti esposti, fanno bella mostra di sé le piante relative allo svolgimento di Conclavi antichi con la distribuzione delle celle che ospitavano i cardinali. E ancora, immagini di festeggiamenti e prese di possesso dei Pontefici, dipinti, inusuali cimeli, abiti d'epoca, ritratti. Durante la Sede Vacante il governo della Chiesa era storicamente affidato al cardinale Camerlengo che oltre al disbrigo delle ordinarie mansioni doveva provvedere ad organizzare il Conclave. La più antica ed importante dignità laica pontificia era, invece, la carica di Maresciallo del Conclave e Custode di Santa Romana Chiesa che aveva il compito di controllare la sicurezza e la riservatezza del Conclave, detenendone le chiavi. Tale carica, conferita ad importanti casate romane come i Conti, gli Orsini e i Colonna, dal 1430 passò nelle mani della famiglia Savelli; dal 1712 fu assegnata ai Chigi che l'hanno mantenuta fino al 1970, quando fu soppressa da Paolo VI nel 1963. «L'azione dei Pontefici nella storia - è il commento alla mostra fatto dal segretario di Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone, presente al vernissage insieme al presidente della Conferenza episcopale italiana, monsignor Camillo Ruini - è sempre stata guidata dalla Provvidenza nonostante intrighi, scontri e poteri vari abbiano influito nella storia della Chiesa e nelle vicende dei Pontefici. Nonostante gli interessi politici pure presenti, a guidare le scelte dei Papi è st

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