Zeffirelli: «La mia Aida sarà un kolossal italiano»
«Sono un pò incavolato. Dobbiamo riprenderci il nostro primato»: Zeffirelli approfitta dell'incontro con la stampa per l'Aida per scagliarsi contro le «manipolazioni criminali» dell'opera, in particolare contro le «modernizzazioni» così in voga nel Nord Europa. «Nell'Ottocento - ha ricordato - il melodramma era il cuore della cultura italiana. Ci ha permesso di espanderci in tutto il mondo». Per questo, «dobbiamo difendere le nostre radici. Non si possono buttare via perchè viene un nuovo movimento estetico dal Nord che ci vuole insegnare come trattarla». Il suo messaggio è rivolto soprattutto «ai critici che incoraggiano questa manipolazione criminale». «Se non si pone riparo - ha proseguito il regista - i nostri figli non sapranno cos'è l'opera». Per questo la sua Aida scaligera avrà anche «il piacere di far vedere ai giovani l'opera come si deve fare secondo la cultura che ci ha abbeverati. Sarà un bello spettacolo - ha concluso Zeffirelli - fatto con orgoglio italiano, milanese».