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Il Pci non voleva Rondi a Venezia «Ci fermò una lettera di Visconti»

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La premiazione, ieri al Quirinale, si è svolta in un clima bipartisan. Il presidente Napolitano ha parlato, tranquillamente, di quando, trent'anni fa, l'Italia era spaccata: da una parte la sinistra, dall'altra chi di sinistra non era. Per questo, allora, Gian Luigi Rondi, oggi patron dei Premi De Sica, rischiò di perdere la presidenza della Mostra del Cinema di Venezia. Lo rimise in gara, ha spiegato Napolitano, una lettera del grande Visconti. Altri tempi, altri modi di pensare. Adesso, ha detto Napolitano, si può guardare avanti «liberandoci dai residui di impostazioni parziali». I riconoscimenti «De Sica» sono andati a protagonisti del cinema, della scienza e della società. Sono stati premiati i registi Citto Maselli e, come esordiente, Kim Rossi Stuart; poi gli attori Mariangela Melato e Gigi Proietti, il produttore Antonio Avati e la distributrice Vania Traxler Protti. Premiati anche il regista francese Alain Resnais, l'inglese Kenneth Branagh e il russo Aleksandr Sokurov. I «De Sica» per la cultura sono andati a Paolo Portoghesi per l'architettura, a Fernanda Pivano per la letteratura, a Uto Ughi per la musica, ad Ennio Calabria per la pittura e a Maurizio Scaparro per il teatro. Un premio speciale è stato assegnato al sindaco di Roma, Walter Veltroni, come «prestigioso esponente della società italiana di oggi - ha spiegato Gianluigi Rondi - ma anche per i suoi recenti successi nel campo della letteratura». Il premio per le scienze è andato all'astrofisica Margherita Hack. Un riconoscimento particolare, un po' in ritardo, lo ha preso Stefano Accorsi, che nel 2002 non ebbe la possibilità di ritiralo e, con la cerimonia di ieri, si è «rimesso in pari». Il presidente Napolitano nel suo discorso ha parlato della lettera che gli indirizzò nel 1971 il grande regista Luchino Visconti «per svolgere sagge considerazioni sul ruolo che potevano avere le opposizioni» nel campo del cinema e per sostenere la candidatura di Rondi alla Mostra del Cinema di Venezia. È stato lo spunto per una riflessione sul '68. «Era il periodo - ha detto il presidente della Repubblica - dei movimenti di contestazione della fine degli anni '60, che avevano investito anche istituzioni culturali quali la Biennale di Venezia. Era un'epoca che aveva le sue ragioni e anche i suoi schematismi e furori. Ora possiamo guardare con maggiore serenità a quelle lontane vicende e alle persone che vi erano coinvolte, senza negare le ansie di rinnovamento che naturalmente si riproducono, ed è bene che si facciano sentire». Napolitano conclude con una precisazione: «Dobbiamo farlo liberandoci da ogni residuo di impostazioni troppo parziali o puramente negative». Il presidente ha anche chiesto adeguate politiche pubbliche di sostegno per il cinema che, non ne fa mistero, è una sua antica passione. Durante la cerimonia Rondi, presidente dell'Ente David di Donatello, legato ai Premi De Sica, ha offerto a Napolitano la prima copia del volume «David - 50 anni di premi». A riportare al presente tutti ci ha pensato il ministro per i Beni culturali Francesco Rutelli che, dopo aver ricordato le «nozze d'argento» di Rondi con i David, dalla sua investitura sono passati 25 anni, ha parlato dei finanziamenti al cinema che, ha promesso, si impegna a riportare «ai livelli irrinunciabili». Rutelli ha annunciato che «il 2007 vedrà nascere una legge di sistema sul cinema per questa che viene definita l'industria della cultura» precisando che «il cinema, negli ultimi anni, ha conosciuto una forte ripresa contribuendo alla crescita del Paese».

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